Lituania, Lettonia, Estonia: terre di opportunità per il cinema

Una vera e propria immersione nelle «opportunità della cooperazione con i Paesi baltici» è quella che, nelle parole della Responsabile di IDM Film Commission Südtirol Birgit Oberkofler, ha voluto offrire il pomeriggio del 28 aprile a INCONTRI #11. Un viaggio che, dopo i saluti introduttivi di Dita Rieutma (National Film Center of Latvia), Iana Mikulevič (Lithuanian Film Center), Edith Sepp (Estonian Film Institute) e Alessandro Gropplero (forum When East Meets West, co-organizzatore dell’evento), si è svolto in compagnia dei produttori Rūta Adelė Jekentaitė e Rūta Kaupaitė  (Baltic Production, Lituania), Guntis Trekteris (Ego Media, Lettonia) e Evelin Penttillä (Stellar Film, Estonia).

E la conversazione, moderata da Alessandra Pastore (Responsabile Industria di Meeting Point – Vilnius), ci ha ricordato tra l’altro come gli stessi cittadini di altri stati europei spesso sappiano poco o nulla di questi Paesi: a riprova di ciò, un ironico video mostrato al pubblico di INCONTRI, dove alcuni giovani vengono interrogati sull’ubicazione di Vilnius, capitale lituana (che gli intervistati danno di volta in volta in Austria, Italia, Venezuela, Romania e ancora altrove).

E invece proprio la Lituania, ha sottolineato Jekentaitė, offre professionisti «abili nella parte tecnica e creativa», «diversità di architettura, di paesaggi e di colori della natura» e la possibilità di «organizzare molto facilmente grandi produzioni». Non a caso, è stata anche una location per la serie Netflix Stranger Things. L’unico vero limite, paradossalmente, riguarda gli attori di cinema, essendo la locale scuola di recitazione orientata sul teatro. Ed è frequente allora in questo senso lo scambio con la vicina Lettonia.

Quest’ultima, spiega Trekteris (tra i film da lui prodotti, The Sign Painter, My Favorite War, Rodnye) ha i suoi punti di forza nella «cooperazione» («siamo una piccola nazione e quindi dobbiamo cooperare in tutti i modi»), nella «creatività» e nell’«esperienza», con professionisti di consolidata competenza nella lingua inglese. Sempre per la Lettonia, che accede ai fondi Eurimages, il supporto finanziario all’industria cinematografica è salito nel 2022 a quasi 13 milioni di euro (dai 7 dell’anno precedente). Ogni anno a maggio il National Film Centre organizza un concorso per le coproduzioni minoritarie (56 quelle finanziate dal 2002 al 2020), con un budget di 400 mila euro per il 2022.

È offerto inoltre un programma di rimborso in contanti da parte della Latvian Investement and Developement Agency per un ammontare (quest’anno) di 1,7 milioni di euro. Tra i frutti di questo sistema (analogo, con piccole differenze, a quello di Estonia e Lituania), la partecipazione dell’industria filmica locale alle serie Sissi (con Story House Pictures e RTL) e Wallander – The Dogs (con la BBC), interpretata da Kenneth Branagh.

Penttillä ha sottolineato, tra le altre cose, il suggestivo patrimonio storico e il tessuto produttivo vivace dell’Estonia (dove Christopher Nolan è stato per girare Tenet), caratterizzato da una grande quantità di start-up. Favorite anche da una burocrazia per nulla farraginosa, con procedure che riescono ad avvenire «velocemente e digitalmente». Con la sua Stellar Film, la produttrice (primo lungometraggio di finzione Zero Point, 2014), ha già all’attivo opere ambiziose come il recente thriller con ostaggi Omerta 6/12 (2021), costo 8 milioni di euro.

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