Bassifondi, Fabio D’Innocenzo: «Mi sento più vicino ai senzatetto che ai politici»

Bassifondi, opera prima di Trash Secco, sceneggiata dai fratelli D’Innocenzo, è stato presentato alla Festa del Cinema di Roma

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Gabriele Silli e Romano Talevi, Bassifondi

Sono gli ultimi degli ultimi, esclusi persino dalla loro stessa comunità di senzatetto, e sono i protagonisti di Bassifondi, l’opera prima di Trash Secco, basata su un soggetto e una sceneggiatura dei fratelli D’Innocenzo. Il film è stato presentato oggi alla Festa del Cinema di Roma nella sezione Freestyle.

La sceneggiatura era una poesia. Fabio e Damiano D’Innocenzo hanno la capacità di parlare per immagini, per suggestioni”, ha detto il regista a Roma in conferenza stampa.

Romeo e Callisto, interpretati rispettivamente da Gabriele Silli (Re granchio, 2021) e Romano Talevi, sono due senzatetto che abitano ai bordi del Tevere nel centro di Roma. Fisicamente e caratterialmente opposti, vivono di espedienti quotidiani e, nonostante siano spesso in conflitto, insieme formano una piccola comunità a parte isolata dalla società e persino dagli altri senzatetto.  Immersi in una spirale discendente di follia negativa, il loro rapporto cambia quando Romeo si ammala e Callisto cerca di prendersi cura dell’amico dimostrando verso di lui un profondo attaccamento.

Non ho niente, ma non mi manca niente” dice Callisto in Bassifondi. La frase è la sintesi della vita dei due senzatetto a cui il finale del film però aggiunge un senso nuovo rispetto a quella che potrebbe sembrare un’affascinante prospettiva. Perché in realtà Callisto qualcosa ce l’ha, o meglio ha qualcuno, Romeo, a cui è talmente legato da non poter sopportare nemmeno l’idea di poterlo perdere.

Per realizzare la sceneggiatura del film i fratelli D’Innocenzo, come loro consuetudine, si sono ispirati a diverse opere letterarie, George Orwell, Maksim Gor’kij, dalla cui opera omonima hanno plagiato il titolo, ma soprattutto, racconta Fabio, sono stati ispirati dalla strada e da loro stessi.

“Penso che tutti noi siamo sempre ultimi in qualcosa, in questo caso parliamo di ultimi della società e guardandoli mi sono vergognato ad essere tra quelle persone che a volte quando vedono certe situazioni fanno finta che non gli appartengano. Io sento molta più vicinanza con i personaggi del film che con coloro che ci rappresentano in politica. Penso che sia lì lo squallore”.

Dopo aver visto il film i fratelli D’Innocenzo hanno commentato: “Francesco sembra un artista istrionico, ma è principalmente un grandissimo timido e come tutti i timidi ha una grande capacità di leggere il mondo e di guardare le cose con chiarezza. La sceneggiatura era buona, ma era solo un punto di partenza. Siamo fieri del lavoro fatto da Francesco e dagli interpreti, anche se non è nostro”.