The Crown 5, il cast sulla nuova stagione: «Non cerchiamo di imitare la vita reale»

I protagonisti della serie Netflix anticipano a Ciak i contenuti della stagione che racconta la crisi tra Carlo e Diana, il divorzio e i rischi di caduta della monarchia inglese

0

È finalmente arrivata: la stagione degli scandali, della Corona che si piega al gossip, dei reali non più spiati dal buco della serratura ma apertamente, da una stampa sempre più ossessiva e onnivora, destinata a irrompere nel divorzio del secolo, quello tra Carlo e Diana. E come se non bastasse, la quinta stagione di The Crown, disponibile da oggi su Netflix, arriva sugli schermi a pochi mesi dalla morte della Regina Elisabetta. Una miscela esplosiva che fa della serie scritta da Peter Morgan, una delle più attese. A interpretare la Regina è stavolta Imelda Staunton, che raccoglie il testimone da Olivia Colman, a vestire i panni del Principe Filippo è Jonathan Price, Carlo ha il volto di Dominic West, Diana quello di Elizabeth Debicki, la principessa Margaret è interpretata da Lesley Manville, mentre Olivia Williams è Camilla Parker Bowles. Cast che tornerà anche nella sesta e conclusiva stagione. Coppa Volpi per Il segreto di Vera Drake, celebre interprete di Dolores Umbridge in Harry Potter, Imelda Staunton veste i panni della regina nel pieno degli anni ’90, ormai prossima al 40° anniversario della sua ascesa al trono e costretta a riflettere su un regno che ha incluso nove primi ministri, l’avvento della tv per le masse e il tramonto dell’Impero britannico. Nuove sfide la attendono all’orizzonte nel campo politico come il crollo dell’Unione Sovietica e il trasferimento della sovranità di Hong Kong, mentre nel privato se le deve vedere con il Principe Carlo che spinge per il divorzio da Diana, gettando così le basi per una crisi costituzionale della Monarchia.

Un annus horribilis destinato a cambiare le sorti della storia britannica e dalla casa reale, messa sotto scacco dai media e dalla stessa Diana che infrange le regole pubblicando un libro in cui racconta la sua scomoda verità. Mentre all’orizzonte comincia a intravedersi Mohamed Al Fayed, che, spinto dal desiderio di essere accettato dalla nobiltà, sfrutta il patrimonio e il potere che si è guadagnato per ottenere un posto alla tavola reale per lui e per il figlio Dodi. «Nelle prime quattro stagioni – sottolinea Imelda Staunton, in un incontro insieme al cast della serie con Ciaknessuno ha mai messo in dubbio la Corona. In questa invece accade e questo fa scatenare un dramma nella storia della famiglia. Quel che è successo è di dominio pubblico, Peter Morgan pur raccontando le difficoltà e i conflitti della famiglia reale non sceglie da che parte stare, presenta una parte della loro vita, guardando un po’ dietro la porta».

È proprio questo guardare dal buco della serratura che ha fatto il successo di The Crown, finita a volte al centro delle polemiche per via di una trasposizione non realistica della storia reale britannica. «Il successo di questa serie – aggiunge Dominic Westè dovuto al fatto che non cerca di imitare la vita reale. La grande scommessa è stata avvicinarsi a un personaggio ben scritto, ma esistente, senza farne una copia, ma sentendone le emozioni». Del Principe Carlo, l’attore ha studiato alla perfezione i movimenti, i tic, il portamento. «Carlo non apre mai la bocca per parlare – racconta –, muove solo le labbra. Si tocca spesso il naso e gli abiti che indossa per essere certo che tutto sia immacolato e poi quando incontra le persone punta il dito su di loro, è una tecnica intelligente per instaurare una connessione con loro, anche se ci parla per pochi secondi».

The Crown arriva su Netflix a pochi mesi dalla scomparsa della Regina, come reagiranno i sudditi britannici? «Credo che il pubblico – garantisce Jonathan Pryceaumenterà ancora di più. Ci sarà un interesse ancora maggiore nella storia della famiglia reale e credo che molti vorranno vedere di nuovo la Regina. Ci sarà forse una diversa percezione, al di là di quello che faremo, perché quello che portiamo sullo schermo è stato scritto prima dei fatti recenti. Sarà il pubblico ad avere un sentimento diverso». Forse anche nei confronti di Camilla, detestata ai tempi e pronta ora a diventare regina. «Camilla era descritta dalla stampa in modo scuro – sottolinea Olivia Williams – ma non lo era affatto, anzi Carlo l’ha sempre amata per il suo umorismo, per il modo di scherzare. Volevo che si notasse questa loro complicità che poi negli anni è emersa». Quel che invece emerge di Elisabetta in questa quinta stagione è la sua profonda fede. «Nell’interpretarla – aggiunge Staunton – ho scoperto quanto fosse forte la sua fede. È stato un elemento fondamentale per la sua stabilità». Anche il Principe Philip ne emerge molto diverso rispetto alle precedenti stagioni. «La gran parte del pubblico – conclude Jonathan Pryce – lo vede come un uomo irascibile, che parla a vanvera. Mentre stavolta si scoprirà il suo lato umano e il potere che ha avuto negli affari di famiglia»