Testa o croce?, a Cannes 2025 il western sovversivo con Alessandro Borghi

I registi Alessio Rigo De Righi e Matteo Zoppis presentano nella sezione Un Certain Regard del 78° Festival di Cannes il loro western con Borghi, Nadia Tereszkiewicz e John C. Reilly

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Alessandro Borghi Cannes 2025 Testa o croce?
Alessandro Borghi Cannes 2025

Tra il 1890 e il 1906 Buffalo Bill venne due volte in Italia, in uno di questi due viaggi si narra la leggenda di una sfida tra i cowboy americani e i butteri italiani. Da qui è partita ai registi e sceneggiatori Alessio Rigo de Righi e Matteo Zoppis l’idea per Testa o croce?, oggi presentato al 78° Festival di Cannes nella sezione Un Certain Regard. Nel film Alessandro Borghi e Nadia Tereszkiewicz sono protagonisti di un western sovversivo e originale, ambientato in Italia, in cui John C. Reilly (ormai aduso a cavalli e pistole dopo I fratelli Sisters di Jacques Audiard) veste proprio i panni di Baffalo Bill.

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L’idea era di partire da un western classico, attraverso una rappresentazione mistificata delle storie di Buffalo Bill che venivano portate in Italia, per poi arrivare ad una storia che attraversa i vari sottogeneri del western diventando un western revisionista, un anti western e poi quasi un racconto surreale”, dicono Rigo de Righi e Zoppis alla presentazione di Testa o croce? a Cannes 2025.

Testa o croce?, trama

Agli inizi del ‘900, Buffalo Bill (John C. Reilly) arriva a Roma per vendere agli italiani con il suo Wild West Show il mito della frontiera. In uno di questi spettacoli in cui si fronteggiano cowboys e butteri italiani, Rosa (Nadia Tereszkiewicz), giovane moglie del signorotto locale, conosce Santino (Alessandro Borghi), il buttero che vince la sfida. Esasperata dalle vessazioni del marito, Rosa gli spara e Santino l’aiuta a fuggire a cavallo. Credendo che il buttero sia colpevole dell’omicidio del signorotto, su Santino viene messa una grossa taglia, mentre Buffalo Bill si mette sulle loro tracce. I due in fuga si innamorano e cominciano a sognare di andare in America, ma con i cowboys alle calcagna e travolti dalle rivolte popolari sparse nelle campagne, Rosa e Santino si imbattono in sparatorie e imboscate pericolose che porteranno ad un esito tragico e surreale.

Il buttero di Alessandro Borghi

Dopo il successo di Re granchio (2021), con Testa o croce? Rigo de Righis e Zoppis sovvertono il genere western anche nella costruzione e nelle dinamiche dei due protagonisti Rosa e Santino: “Con Santino siamo partiti da un personaggio classico, eroico, che vince la gara contro i cowboy americani e salva la protagonista e lentamente lo abbiamo sgretolato, lo abbiamo messo in discussione per lasciare spazio nel percorso dell’azione al personaggio di Rosa”.

L’unica cosa che sa fare Santino è andare a cavallo – dice Alessandro BorghiNon sa come gestire l’amore delle persone, non sa sparare, non sa fare a cazzotti e appena uno gli mette gli occhi addosso lui perde la testa e diventa mitomane. È un uomo che non ha gli strumenti per provare ad essere qualcos’altro, semplicemente mette davanti a tutto le sue fragilità, i suoi limiti. Viene preso a schiaffi dagli eventi e non si rende assolutamente conto di quello che sta succedendo; viene quasi salvato da Rosa e grazie a lei vive l’amore che non avrebbe mai vissuto, profondamente, in maniera libera. Mi piaceva tantissimo l’idea di mettere in scena questo meraviglioso scemo, emblema di quello che in fondo siamo un po’ tutti noi maschi. È una cosa che trovo meravigliosa. Se loro mi avessero portato un film con un personaggio incredibile che spara a tutti, ammazza tutti e fugge a cavallo, avrei detto che non ce n’era bisogno e invece per fortuna questi due sono completamente scemi e mi hanno portato un film straordinario, pensato per sovvertire tutta una serie di equilibri molto divertente”.

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