Tiziana Rocca torna alla direzione artistica del Taormina Film Festival, in programma dal 10 al 14 giugno, con l’energia e l’ambizione che da sempre la contraddistinguono. Dopo aver già guidato in passato la manifestazione, Rocca è stata chiamata di nuovo a disegnarne l’identità artistica, riportando la competizione internazionale e rilanciando l’appeal glamour della kermesse. «Sono cinque giornate molto intense, piene di tante cose che accadranno: conversazioni, masterclass, proiezioni. Sono anche felice di aver riportato la competizione in così poco tempo a Taormina, che era una delle particolarità della mia direzione nel passato. Dieci film in concorso, ne sono arrivati 400 da tutto il mondo, e quest’anno avremo 36 film totali», ha spiegato Rocca, sottolineando la varietà delle sezioni in programma: opere in concorso, fuori concorso e gli eventi speciali ospitati nella cornice mozzafiato del Teatro Antico.
La scelta di concentrare il Festival in soli cinque giorni è stata dettata da ragioni di tempo e organizzazione: «Ho preso questo incarico a marzo e ho avuto pochissimo tempo. Voi mi conoscete, da 30 anni che faccio questo lavoro – e 15 nei festival – non riesco a mettere pochi ingredienti. Sicuramente questi giorni andranno aumentati. Quest’anno era impossibile per i tempi, ho preferito condensare in cinque giorni il meglio del 71° Taormina Film Fest».
Al centro del progetto della Rocca c’è una visione precisa: far tornare Taormina protagonista nello scenario internazionale. «Ho lavorato veramente notte e giorno per ottenere questo risultato. Voi sapete quanto è complicato. Ma la mia ispirazione sono i festival internazionali, e il mio obiettivo è riportare Taormina nella mappa dei grandi eventi cinematografici. È il secondo festival più longevo d’Italia, e merita di essere all’altezza della sfida che Taormina e il Teatro Antico ti mettono davanti».
La doppia anima della manifestazione, da sempre segno distintivo, resta centrale anche in questa edizione. «Le anime di Taormina sono sempre due, ed è fondamentale che sia così. C’è un’anima internazionale, fatta di film e ospiti stranieri, e un’anima nazionale popolare. Il Teatro Antico, con 2.000 anni di storia, ha bisogno di nomi in grado di attrarre il grande pubblico, per ringraziare il pubblico stesso della sua presenza».
Tra le novità di quest’anno, un panel tutto al femminile l’11 giugno, che darà voce a dodici donne protagoniste nei loro ambiti. «Sicuramente si parlerà delle problematiche che oggi stanno aumentando in modo esponenziale, come la violenza di genere. Ne parleremo perché celebriamo le donne, le loro storie, spesso non raccontate. Ho sempre cercato di sensibilizzare su questi temi, aiutando tante associazioni e anche contribuendo ad aprire uno sportello di ascolto all’ospedale San Camillo di Roma, per dare un’alternativa concreta alle donne che subiscono violenza e non riescono a denunciare».