“Sono un po’ intimidita perché sono in mezzo a persone così importanti, internazionali e anche se ho già fatto parte di altre giurie sono davvero emozionata. Sono anche molto curiosa di vedere i vari punti vista di tutti questi registi indipendentemente dalla loro provenienza e poi ovviamente il lavoro attoriale” ha esordito alla conferenza stampa di presentazione delle tre giurie, la più giovane giurata dell’Italian Global Series Festival, l'”Amica Geniale” Margherita Mazzuco, che insieme a Frank Spotnitz, Clive Standen, Debi Mazar, Francesco Centorame e la Presidente Cristina Comencini, giudicherà le serie Drama.
“È bellissimo vincere ma è davvero difficile scegliere un vincitore, siamo qui per fare un lavoro significativo ma che sarà molto duro. Ho visto nelle serie la diversità, l’originalità, l’ambizione, la creatività che mi fa sentire orgoglioso di far parte questo settore. Mi scuso anticipatamente con chiunque non vincerà e lo voglio pubblicamente ringraziare per aver creato comunque qualcosa di fantastico” interviene il produttore e sceneggiatore di X-Files Frank Spotnitz, che ha vinto ben tre Golden Globes.
“Sono eccitato e anche positivamente sorpreso perché ho visto che in questo settore c’è speranza e questo mi rende orgoglioso del lavoro che faccio. In questo Festival ci sono delle storie originali incredibili, si parla di vita reale. In America oramai sono interessati soli ai remake, non ci sono progetti originali, spero di poter un giorno lavorare qui, ma dovrei imparare anche altre lingue perché parlo solo inglese, magari inizio proprio con l’italiano” ha scherzato Clive Standen, possente attore di numerose serie televisive come Vikings, Robin Hood e Camelot, dove il corpo gioca un ruolo fondamentale.
“Sono molto contento di far parte di questo gruppo. Il compositore l’ultima cosa che guarda in un film o in questo caso in una serie è il commento musicale. Essendo un autore in realtà guarda più quello che magari non è nella storia e che vorrebbe aggiungere attraverso la musica che potrebbe completare e dare più significato alla pellicola” ha tenuto a precisare Andrea Guerra, unico musicista e componente della giuria Comedy, in compagnia di Antonio e Marco Manetti, Gorka Otxoa, Costance Jamet e Iris Peynado.
“Sarò spietata! Ovviamente scherzo, non è facile per me fare la giurata perché essendo un’attrice prevarrà sicuramente l’immedesimazione con le interpretazioni, la compassione per tutti gli attori. Credo che alla fine guarderò l’insieme: la regia, la fotografia, l’attualizzazione della storia anche in termini di inclusività” ha sottolineato l’attrice di origine domenicana.
“Il mio voto andrà alla serie che mi prenderà, che mi farà dimenticare che la sto guardando per fini professionali, guardandola invece come quando si era bambini. Sono contento di essere parte di questo gruppo e cercherò in tutti i modi di influenzarli. È compito di un giurato influenzare gli altri componenti della giuria e portarli dalla tua parte, se no basterebbe mandare i voti da casa” ha concluso scherzosamente il regista Marco Manetti che dovrà convincere anche il suo collega e Presidente di giuria Paolo Genovese.
“È la mia prima volta in una giuria di un festival di serie, di solito sono in quelle letterarie, però alla fine credo basti semplicemente emozionarsi, che sia per un film, una serie o un libro. Scoprire questo nuovo universo è per me interessante, attraverso queste serie sto scoprendo culture diverse, quella italiana, quella spagnola, quella ucraina ed molte altre. Sarà divertente per me poter dire qualcosa su queste serie, una vera sfida” ha detto la scrittrice e sceneggiatrice belga Barbara Abel, componente della giuria Limited Series insieme a Riccardo Scamarcio, Deborah Davis e Alan Gasmer e presieduta da Bille August.
“Non sono mai stato un giurato. Di solito sono chiuso in una stanza a leggere copioni, libri, sono praticamente sempre in mezzo alla scartoffie. Anche per me sarà una sfida” ha preso la parola Alan Gasmer che di mestiere fa il produttore. “Il bello di far parte di una giuria è che si vedono solo i film migliori che sono stati già selezionati da qualcun’altro. Quindi si ha la possibilità di vedere solo qualcosa che sarà sicuramente meraviglioso” ha detto ironicamente il Presidente Bille August che giovedì sera riceverà il Nastro D’Argento Grandi Serie per il suo Il Conte di Montecristo.
“Per me si tratta semplicemente di coinvolgere il pubblico, che sia cinematografico o televisivo non importa. Mi piace farlo entrare in un mondo a loro sconosciuto ma allo stesso tempo familiare.Deve dimenticarsi di essere parte di un determinato periodo storico perché ti devi identificare con quel personaggio e magari diventare tu stesso quel personaggio. Questo vuol dire che gli essere umani sono semplicemente essere umani” ha concluso il regista danese, unico Presidente di giuria presente alla conferenza stampa.