Caterina De Angelis: «Fatemi fare la serie su Harry Potter»

La madrina dell'IGSF racconta a Ciak le sue giornate in Romagna

Caterina De Angelis ha raggiunto la popolarità grazie alla serie Vita da Carlo ed è la madrina dell’Italian Global Series Festival che si è appena concluso. Marco Spagnoli, direttore artistico del Festival, ha deciso di puntare su un giovane talent ma che già sa quello che vuole e come lo vuole ottenere. L’abbiamo incontrata alla fine della kermesse, che secondo il nostro parera ha superato brillantemente in stile, eleganza e garbo.

Come è stato fare la madrina? 

È stato molto bello perché la situazione era molto rilassata, molto autentica e quindi è tutto molto spontaneo, anche le persone che ho incontrato sono state delle conoscenze umane in qualche modo, cosa che solitamente in questo tipo di eventi non sempre accade. Di solito si riesce poco a legare tra persone e a capirsi veramente. Qui invece c’è un autentico scambio tra artisti, sono molto contenta.

Si ricorda il giorno che l’hanno chiamata per chiederle di rappresentare il Festival? 

Stavo andando in palestra controvoglia e mi ha chiamato la mia agente proponendomi questa bellissima opportunità. Poi sono stata ancora più felice quando ho scoperto che gli Ambassador dell’iniziativa Rising Stories Martina Gatti, con cui ho lavorato e a cui voglio molto bene, Filippo De Carli, Michele Ragno, sarebbero stati i miei compagni di viaggio.

Come si è preparata per questo ruolo? 

Sinceramente in nessun modo, ho cercato di portare quello che sono proprio io. In questo caso non c’era la necessità di fingere o forzare nulla. Mi sono preparata cercando di assorbire, di ascoltare il più possibile, di farmi ispirare e sorprendere dai personaggi fantastici che via via ho incontrato.

Le tre serie del cuore? 

Oddio, solo tre te ne devono dire!!! Come faccio? Allora ci provo: la prima stagione è The End of the Fucking World è stata una serie che mi è piaciuta moltissimo. Friends è la mia vita, l’ho vista forse 6500 volte, so tutte le battute a memoria e poi un’altra serie che mi piace How I Met Your Mother e come non faccio a dirle anche Breaking Bad?

Quale personaggio di Friends le piacerebbe interpretare? 

Non ho dubbi Phoebe.

E quali altri colleghi sceglierebbe per completare il cast? 

Divertentissima questa cosa. È una domanda troppo interessante, ci devo pensare almeno venti minuti.

Non li abbiamo venti minuti!

Oddio sono indecisa tra Phoebe o Rachel che vorrei fare io. Allora, sicuramente piazzerei un Antonio Bannò da qualche parte, probabilmente gli farei fare Ross, forse farei fare a Phoebe a Martina Gatti e a me rimarrebbe Rachel. Monica la farei fare a Beatrice Vendramin, a Michele Ragno affiderei Chandler e a Filippo De Caprio Joey.

Meglio farle le serie o vederle? 

È meglio vederle perché c’è il prodotto finale, ma anche farle non è male.

Sei affezionata a Vita da Carlo?

Certamente perché è stato un trampolino di lancio fantastico perché era un ambiente iperprotetto, iperautentico in cui si sono create proprio delle amicizie e dei rapporti che è la cosa che poi alla fine uno si porta più dietro per tutta la vita. Quindi non ringrazierò mai abbastanza Carlo Verdone per questa opportunità che mi ha dato.

C’è un un aneddoto che le è successo mentre girava e che può raccontarci? 

Sono passati già cinque anni e non me ne ricordo uno in particolare. Non le dirò una cosa divertente ma penso sia uno dei ricordi più belli che ho della serie che è stato quando siamo andati tutti a Sanremo. Ci stava Ema Stockolma, Maccio Capatonda, Antonio, Filippo, Aida, eravamo tutti lì e siamo stati proprio bene, c’è stata proprio una sensazione di essere diventati qualcosa oltre che colleghi.

Essere madrina comporta anche un aspetto fashion, lei come ha deciso i suoi outifit? 

Sono seguita da una stylist bravissima che si chiama Sara Grittini che è la migliore del mondo. Con lei abbiamo scelto Nervi Milano, che è un brand di Valentina Nervi che mi ha realizzato tre look custom made. Abbiamo deciso di tenere uno stile abbastanza sobrio, nel senso che non volevamo fare niente di patetico, in qualche modo volevamo rispecchiare quelle che sono le mie necessità nel fashion world, e quindi essere sempre abbastanza, come dire, elegante. E poi devo ringraziare Armani che mi ha dato anche delle cose molto belle.

Le piace questo aspetto glamour del suo lavoro? 

Moltissimo, io adoro la moda e penso che sia una grande necessità per tanti motivi, perché la moda è un modo per far sentire le persone a proprio agio,  nella loro pelle, è un tema molto importante. Quando trovo delle persone che sanno vestirmi, sanno valorizzarmi facendo risaltare la mia bellezza, la bellezza che ognuno ha dentro, che è molto più importante di quello che si pensi.

C’è una persona a cui deve dire grazie?  

Sicuramente a Carlo Verdone e a tutti i pochi ma buoni registi con cui ho lavorato fino adesso. Ai tantissimi miei insegnanti in Accademia e ai miei maestri.

E un evento che l’ha colpita in questo Festival? 

La conferenza stampa con l’attrice Adjoa Andoh di Bridgerton, stupenda, sono innamorata. Mi ha colpito come l’esperienza proprio ti entra dentro la pelle, vedere una persona parlare con quella semplicità e con quella facilità e dire delle cose così importanti e così sue, sentire un’aderenza fortissima nei confronti della parola che io penso che è una qualità che si costruisce nel tempo.

Il saper recitare ce l’ha nel sangue, essendo figlia di Margherita Buy. Accetta anche consigli in famiglia? 

Non ci sono consigli in famiglia perché in realtà a casa mia questo lavoro è visto molto come uno studio personale, c’è un’esplorazione della propria anima e di sé stesso, nessuno può darti un consiglio, c’è chi ti può insegnare, e per questo ho scelto le persone che mi insegneranno e che mi stanno facendo vedere un percorso. Mia madre non è una di queste,  perché è mia madre è per me più importante che sia mia madre.

 C’è un progetto a cui vorrebbe partecipare assolutamente?

Il mio sogno era, ma purtroppo è andata malissimo, fare la serie di Harry Potter. Ho fatto di tutto, ho chiamato tutti per fare il provino ma ero già troppo grande. Per una roba del genere io potrei impazzire, una produzione internazionale su qualcosa di fantasy, volerei proprio.

Che ruolo avrebbe voluto fare in Harry Potter?

Voldemort totale!

Qualcosa di più terreno? 

In questo momento sono molto concentrata sul fare delle coproduzioni, mi piacerebbe avere un respiro estero in qualche modo anche per confrontarmi rispetto a un altro modo di lavorare, un altro modo di fare questo mestiere. Io però non amo l’America ma sarei disposta a trasferirmi.

A che punto è della sua vita?

Sono ancora in una fase in cui sto capendo se è più importante avere una bella carriera o una bella vita vorrei e se le due cose possono andare di pari passo. Sono disposta a tanto ma non a tutto.

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