In mancanza di un film fenomeno acchiappa tutto, gli incassi del fine settimana si sono distribuiti su cinque titoli, divisi da poche migliaia di euro, ciascuno dei quali totalizza oltre un milione di euro. Ma il risultato il mercato nel suo insieme fa registrare un andamento inferiore alla attese con una perdita rispetto agli esiti dello scorso anno e un decremento rispetto ad una settimana fa di circa il 10%. Insomma anche i film di successo si limitano a far registrare un buon risultato senza raggiungere livelli eccelsi.
In questo quadro generale, La La Land si conferma al vertice del box office con 1,6 milioni di euro rastrellati fra giovedì e domenica e un totale arrivato a 4,7 milioni. Altra conferma al secondo posto con Split 1,285 mila euro nel fine settimana per un totale di 3,7 milioni. Il film di Shyamalan ha superato di un soffio L’ora legale 1,276 mila euro nel week end e un totale di 8,3 milioni di euro. La delusione è arrivata da Smetto quando voglio masterclass, che, lanciato con 486 copie, è il film che nel fine settimana ha occupato il maggior numero di schermi, si è fermato a 1,241 milioni, superato per media schermo, oltre che dai film che lo precedono in classifica, anche dall’altra novità La battaglia di Hacksaw Ridge, che, con 386 copie, ha incassato 1,1 milioni di euro.
Penalizzato dalla concorrenza di Ficarra e Picone, il risultato del film di Sydney Sibilia è un campanello d’allarme per il cinema italiano e conferma come le modalità di programmazione per le produzioni nazionali debbano essere completamente riviste. Dopo la mancanza di titoli validi in autunno e l’eccesso di offerta che si prospetta per le prossime settimane (stanno per uscire a distanza di una sola settimana uno dall’altro Mamma o papà? con Paola Cortellesi e Antonio Albanese; Beata ignoranza con Gassmann e Giallini; Omicidio all’italiana con Maccio Capotonda Questione di karma con Germano e De Luigi) rischia di provocare un’ecatombe.
Franco Montini
