Noir in Festival: presentata la XXX edizione

Appuntamento online dal 7 al 12 marzo con lo storico festival cine-letterario. Tra gli ospiti, Jennifer Kent, Kyioshi Kurosawa, Brian Yuzna e i Manetti Bros, con un’anticipazione dell’atteso Diabolik

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Le iene, Seven, Unbreakable, Ammore e malavita, Il traditore: sono solo alcuni dei tanti titoli passati per il Noir in Festival, nelle varie denominazioni e location adottate dal festival di cinema e letteratura “del brivido” in trent’anni di attività. E proprio alla trentesima edizione, online dall’8 al 12 marzo, è stato dedicato l’incontro telematico del 25 febbraio, dove i direttori Marina Fabbri, Giorgio Gosetti e Gianni Canova (delegato dell’Università IULM, che sostiene anche quest’anno l’iniziativa) hanno presentato l’appuntamento dei prossimi giorni.

Tra i registi che animeranno la nuova edizione, i Manetti Bros., attesi per la serata di premiazione il 12 marzo «insieme a un uomo mascherato». Il riferimento di Antonio Manetti non può che essere all’atteso (ancora più a lungo causa pandemia) Diabolik, del quale ci sarà offerta un’anteprima. E al quale, specifica il co-regista in collegamento, i due fratelli (ora impegnati a Bologna come produttori del nuovo film di Cosimo Gomez Io e Spotty) stanno ancora lavorando, approfittando del rinvio forzato. Altri ospiti di primissimo piano, il Leone d’argento a Venezia 2020 Kyioshi Kurosawa (10 marzo), il premio Luca Svizzeretto di quest’anno Brian Yuzna (11 marzo) e Jennifer Kent (8 marzo), pluripremiata per Babadook e The Nightingale.

I film in programma, ha spiegato Fabbri, saranno disponibili gratuitamente su MYmovies, mentre i numerosi incontri previsti potranno essere seguiti attraverso i canali Facebook e YouTube del Noir in. Anche quest’ultimo, dunque, sta «sperimentando nuove forme di fare festival del cinema», come ha sottolineato Canova. Non a caso, aggiunge il condirettore e critico cinematografico, il noir è un genere, anzi «un modo del sentire particolarmente adatto a captare i segnali epocali», dando forma «ai fantasmi del mondo che ci circonda».

Sarà un’edizione dedicata alle donne, e alla loro capacità di essere «multitasking», ha rimarcato la condirettrice. E infatti si muovono tra diversi linguaggi molte delle ospiti di quest’anno, come la scrittrice Gabriella Genisi, creatrice del personaggio di Lolita Lobosco e co-autrice anche della trasposizione televisiva con Luisa Ranieri. O come Francesca Serafini, co-sceneggiatrice, tra le altre cose, del film Non essere cattivo (per cui è stata nominata ai David di Donatello), e che al Noir in parlerà del suo romanzo d’esordio Tre madri (la nave di Teseo). Tra gli scrittori internazionali di quest’anno (insieme al Premio Chandler John Banville) ci sarà poi Camilla Läckberg, di cui il Noir in presenterà in anteprima i primi due episodi della nuova serie tv (da lei ideata e prodotta) Hammarvik.

(Ri)vedremo anche la regista e produttrice Antonietta De Lillo, al centro dell’omaggio a Lucio Fulci con Fulci Talks, tratto dalla lunga, memorabile intervista di De Lillo e Marcello Garofalo al grande “terrorista del genere”: il quale, ha aggiunto la regista, si dimostra nella conversazione un «uomo ironico, colto, talentuoso e soprattutto rivoluzionario».

Lucio Fulci in Fulci Talks

Le danze, comunque, si apriranno già il 7 marzo, con una pre-apertura che sarà dedicata alla maratona dei sei finalisti al Premio Caligari per il miglior lungometraggio noir italiano della passata stagione: in corsa Il buco in testa di Antonio Capuano, Il talento del calabrone di Giacomo Cimini, L’immortale di Marco D’Amore, Villetta con ospiti di Ivano De Matteo, Favolacce dei Fratelli D’Innocenzo e The Shift di Alessandro Tonda. A presiedere la giuria, il regista de La paranza dei bambini Claudio Giovannesi. Il Premio speciale Caligari è assegnato invece a Matteo Rovere, Andrea Paris e Sidney Sibilia per il lavoro con la casa di produzione Groenlandia. I tre saranno protagonisti di un incontro il 12 marzo. Ancora in pre-apertura, invece, un altro omaggio alla tradizione del cinema di genere italiano, con l’anteprima del film di Gabriele Albanesi Bastardi a mano armata, da un progetto di Fernando di Leo.

Spazio poi, naturalmente, ai nuovi lungometraggi in concorso. Sei titoli che, afferma Gosetti, testimoniano una «selezione tornata allo spirito originario del Noir in Festival, che è quello della ricerca e della scoperta»: Les envoûtés di Pascal Bonitzer, No matarás di David Victori, Karnawal di Juan Pablo Félix, Gatecrasch di Lawrence Gough, Kød & blod di Jeanette Nordahl e Neidentificat di Bogdan George Apetri. Questi si contenderanno il Black Panther Award, assegnato dai giurati Carlo Degli Esposti, Marietta Filippi e Gianluca Maria Tavarelli. Fuori concorso invece Non amarmi di Marco Cercaci e il film di chiusura Les apparences di Marc Fitoussi.

Gatecrash, in concorso al Noir in Festival

Tra gli amici del festival intervenuti nel corso della presentazione, il regista Gabriele Salvatores e gli scrittori Carlo Lucarelli e Giancarlo De Cataldo, che ha ricordato il suo Premio Scerbanenco del 2003 (riconoscimento assegnato quest’anno a Tullio Avoledo). Un momento di riflessione è stato dedicato alla difficile situazione delle sale cinematografiche in Italia, col contributo degli esercenti Lionello Cerri e Gino Zagari. I quali, pur guardando con ottimismo all’esperienza di servizi on-demand come #IORESTOINSALA (che, ha detto Zagari, «potrà essere una risorsa in più» anche dopo l’emergenza), non hanno nascosto perplessità e preoccupazioni per il presente, guardando alle sale che, ha chiosato Cerri, «sono chiuse senza sapere bene il perché».