House of Gucci, le prime reazioni dividono: da “troppo caotico” a “elettrizzante e succoso”

Le prime impressioni sul film di Scott arrivate sui social sono piuttosto contrastanti

0
Immagine via Twitter

Un rigido embargo fino al 22 novembre vieta qualsiasi recensione di House of Gucci, ma dalla première di Londra del 9 novembre hanno cominciato a circolare le prime first reactions dei critici. Il film diretto da Ridley Scott incentrato sulla tragica storia dietro all’assassino di Maurizio Gucci è uno dei titoli più attesi della stagione, soprattutto per il cast stellare si cui si compone, in cui spiccano i nomi di Lady Gaga, Adam Driver, Jared Leto, Jeremy Irons e Al Pacino.

Le prime impressioni arrivate su Twitter sono piuttosto contrastanti. Il film è stato definitivo “un pasticcio”, “caotico” o “uno slogan pubblicitario”, mentre molti sono rimasti piacevolmente colpiti, definendolo “elettrizzante”, “estremamente piacevole” e ammirando l’interpretazione di Lady Gaga nei panni di Patrizia Reggiani.

Il critico di Fandango e Rotten Tomatoes, Erik Davis, è rimasto entusiasta del film, paragonandolo addirittura a “Il Padrino”.

House Of Gucci ha decisamente un’atmosfera da Padrino, ricca di tradimenti familiari, performance trasformative, un sacco di pugnalate alle spalle ed è decisamente più serio di quel che sembra. Lady Gaga è incredibile, così come Jared Leto, e la storia è assurda! L’attenzione ai dettagli è impeccabile.

Il fondatore di We Live Entertainment Scott Menzel è apparso decisamente meno entusiasta.

“House of Gucci è un pasticcio gonfio e irregolare che sembra due film diversi in uno.Ogni singolo membro del cast si comporta come se fosse in un film diverso, tranne Al Pacino, che sembra aver capito il compito e svolgere un ruolo da MVP”

Joey Nolfi di Entertainment Weekly ha definito il film “succoso, una soap opera italiana assurdamente divertente in cui il calvo Jared Leto piscia su una sciarpa Gucci”. Elogi per la performance di Gaga, definita “seria e feroce”, a completamento di un'”evoluzione da star del cinema a potente attrice drammatica”.

Il giornalista Brandon Katz ha affermato che il film “è uno slogan esagerato senza alcuna direzione riconoscibile. Troppi focus narrativi impilati l’uno sopra l’altro. Nomi sfarzosi e talentuosi che si muovo tra l’estrema ricchezza possono essere divertenti, ma non abbastanza per salvare il film dal suo stesso disordine.”