Le sfide del mercato: “Il futuro dell’animazione passa da incentivi e co-produzioni”

A chiudere la sessione di incontri di ieri al Cartoons on the Bay è stato il panel “Affrontare le sfide attuali e future del mercato”, discussione che ha riunito esperti e professionisti per parlare dello stato dell’animazione in Italia, tra sostegni pubblici, incentivi fiscali, collaborazioni internazionali e il bisogno urgente di diversificare gli investimenti, in particolare nel settore dei lungometraggi.

A intervenire sullo scenario complessivo del comparto è stata Maria Carolina Terzi, Presidente di Cartoon Italia, che ha sottolineato il ruolo cruciale dei meccanismi di supporto pubblico:

“L’animazione è finalmente protagonista nei tavoli istituzionali. Grazie all’intervento di ASIFA, il tax credit è arrivato anche al nostro settore, contribuendo a riportare in Italia molti giovani talenti costretti in precedenza a cercare lavoro all’estero. Nel momento di massima espansione del tax credit, il comparto ha potuto crescere: oggi contiamo circa 80 aziende di animazione distribuite su tutto il territorio nazionale.”

Tuttavia, l’incertezza attuale sulle politiche fiscali rappresenta un punto critico.

“Siamo in un momento delicato. Il tax credit è stato un grande volano per la crescita e ora affrontiamo una fase di incertezza. La Rai è sempre stata un partner d’eccellenza: con l’animazione educhiamo i bambini. C’è un rapporto profondo tra Cartoon Italia e la Rai, un vero e proprio matrimonio. Ma oggi si profila una crisi. E ogni crisi, si sa, può contenere anche un’opportunità: forse è il momento di tracciare nuove strade.”

Dal punto di vista produttivo, i costi restano una delle principali sfide:

“Tutti i prodotti d’animazione sono molto onerosi, perché richiedono un numero elevato di artisti e professionisti altamente specializzati. Servono ingenti risorse e, per questo, i partner internazionali diventano fondamentali,” ha spiegato Terzi. “È imprescindibile il coinvolgimento dei broadcaster e il supporto di incentivi statali e regionali, spesso attivati proprio grazie alla partecipazione delle emittenti.”

Il tax credit, oggi al centro dell’attenzione, impone attualmente un investimento minimo del 20% sul budget complessivo della produzione:

“Avere al nostro fianco partner come la Rai è essenziale: aprono le porte ai finanziamenti e permettono ai nostri progetti di dialogare con il mercato,” ha aggiunto. “Non basta un singolo paese per sostenere una produzione: quasi tutte le opere sono oggi co-produzioni internazionali. È fondamentale mettere insieme broadcaster diversi e combinare incentivi locali e statali.”

In quest’ottica, l’obiettivo deve essere quello di creare IP globali e rafforzare la cooperazione tra pubblico e privato:“Dobbiamo fare sistema, camminare fianco a fianco con la Rai per sviluppare progetti solidi e farli crescere nel tempo.”

Un ultimo punto toccato è quello della fascia 7+, la più fragile e meno presidiata del panorama televisivo:

“Servirebbe investire una quota più alta delle risorse disponibili proprio sull’animazione per quella fascia, che oggi è tra le più a rischio,” ha concluso Terzi. “Garantire contenuti di qualità a bambini e ragazzi non è solo una questione economica, ma culturale.”

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