Made in Italy e Property Globali, al COTB una panoramica sulle IP

Al Cartoons on the Bay le società di produzione del mondo dell’animazioni offrono una panoramica delle sfide e delle strategie per creare e sostenere IP (proprietà intellettuali) efficaci e di successo nel contesto italiano e internazionale. Gian Paolo Tagliavia, Executive Vice President, TV, Digital and Talent Rainbow, Max Carrier Ragazzi, Founder, CEO, Executive Producer Maga Animation Studios, Francesco Manfio, General Manager Gruppo Alcuni, e Pedro Citaristi, CEO & Producer Red Monk, sono intervenuti alla round table organizzata dal Festival dell’animazione per descrivere l’esperienza delle società che da anni concorrono nel mercato globale del settore.

Fondamentale per Francesco Manfio del Gruppo Alcuni è partire dalla storia e dalla cultura italiana per creare IP di successo. “Non credo che ci sia una ricetta per fare in Italia o nel mondo un’IP di successo. In realtà è come fare una torta: se metti dei buoni ingredienti, probabilmente la torta sarà buona. Ormai non è più il momento di fare un cartone animato e sperare in Dio. Dovremmo partire da un’idea che parta dalla nostra storia, dalla nostra cultura, da quello che siamo e da quello che conosciamo. Ad esempio, la serie Leo Da Vinci è la cosa più tipica, più italiana che ci sia e oggi è presente in più di 80 paesi del mondo e indirettamente anche le Winx. Mi interessa anche sottolineare un altro aspetto: crederci. La mia sensazione è che non ci crediamo abbastanza, mentre è fondamentale per un progetto. Quando si decide una strada bisogna crederci. E non si tratta di arroganza”.

Pedro Citaristi di Red Monk si è concentrato sul concetto di esportabilità di un prodotto italiano, evidenziando l’importanza di concepire idee che possano viaggiare e parlare linguaggi internazionali e che consentano di fare sistema tra le varie realtà coinvolte. “Sicuramente tutto parte dall’idea iniziale, che chiaramente va concepita e pensata come qualcosa che nasca già con la possibilità di viaggiare, di essere esportata, e che parli linguaggi internazionali, perché appunto il successo passa dalla possibilità di internazionalizzare un’idea o un progetto. Poi si passa alla ricerca anche di partner e collaborazioni internazionali. Per questo credo che sia molto importante anche che si faccia sistema, cioè che i vari stakeholder di un Paese coinvolti nello sviluppo, nella produzione di un progetto siano allineati e che remino nella stessa direzione per far sì che si creino le condizioni che una certa serie, progetto o film abbia più possibilità di ottenere un successo internazionale. Ovviamente poi c’è anche la costola Ministero, con tutti gli aiuti che abbiamo in Italia come supporto alla produzione originale e che anche in altri Paesi hanno”.

Condividendo la sua esperienza di collaborazione con aziende americane come Disney, Max Carrier Ragazzi di Maga Animation Studios ha parlato dell’importanza di avere un’anima nel proprio lavoro e di imparare dai migliori, senza perdere però la propria identità. “Il problema che abbiamo noi in Italia ce l’hanno tutti gli altri Paesi. Importante è avere l’occasione di presentare un lavoro artistico che parta non tanto dalla ricerca del prodotto perfetto da vendere, ma dall’anima di qualcosa che si vuol fare, che si desideri fare. La scommessa è imparare dai migliori cercando di mantenere la nostra identità, soprattutto quella artistica che va esportata, e lavorare sodo per riuscire a portare avanti qualcosa che abbia un’anima al di là del prodotto perfetto commerciale”.

Gian Paolo Tagliavia di Rainbow ha affrontato infine il tema della strategia distributiva e della complessità dello scenario attuale. “Tutto parte dal lavoro di scrittura, dalla creazione di un brand che abbia valori universali e che rispetti alcuni temi. Oggi il lavoro è molto più complesso e la catena è molto più articolata, perché un prodotto culturale va declinato in ambiti diversi. L’ambito multiplatforma e multiculturale costringe i produttori a tenere accesi anche prodotti che non vanno in onda da anni, ma che hanno un team che continua a mantenerli in vita”.

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