Crime comedy, doc e futuri prossimi: i film baltici presentati a INCONTRI

Un piccolo assaggio di ciò che ha in serbo per noi la cinematografia baltica ci è stato offerto nella seconda parte del focus di INCONTRI sull’industria filmica dei tre Paesi. I produttori ospiti dell’evento, Rūta Adelė Jekentaitė e Rūta Kaupaitė (Baltic Production, Lituania), Guntis Trekteris (Ego Media, Lettonia) e Evelin Penttillä (Stellar Film, Estonia) hanno infatti anticipato alcuni dei loro progetti in lavorazione e in cerca di possibili co-produttori, venditori e distributori.

Per Jekentaitė e Kaupaitė ci sono Border Wall e Women in Wine. Il primo (1.300 euro di budget), che ha alle spalle una gestazione di tre anni (passata attraverso l’avvento del Covid), prende le mosse dall’incidente stradale di un ornitologo ubriaco, che investe accidentalmente un contrabbandiere attirando su di sé l’attenzione del resto della banda. Il secondo (budget attuale 400 mila euro) è invece un documentario che segue la vita quotidiana, durante tutte le stagioni dell’anno, di donne appartenenti al movimento del vino naturale (prodotto esclusivamente dal succo d’uva senza ricorrere a metodi di fabbricazione artificiale).

Un «film folle», lo definisce la stessa Penttillä, è invece Hit Big, crime comedy grottesca diretta dal finlandese Jukka-Pekka Valkeapää, Già regista della commedia sadomaso Dogs Don’t Wear Pants (da noi disponibile su MUBI). I protagonisti di questa nuova co-produzione della Stellar Film con la Finlandia (cui si è aggiunta anche la Spagna) «tentano di fare il rapimento della vita, ma tutto va storto», anticipa la produttrice. Il budget complessivo ammonta a circa 2 milioni e 700 mila euro. 

Ancora Penttillä produce Beatriz, thriller (in co-produzione con la Lituania e l’Olanda, budget di un milione  e mezzo di euro) ambientato in un vicino futuro. Al centro, una donna incinta morta in un incidente stradale e il suo compagno. Il quale scopre che la coscienza dell’altra è sopravvissuta all’interno di un chip, e che un corpo artificiale potrebbe riportarla in vita.

E la possibilità di mantenere in vita il nostro cervello separato dal resto dell’organismo è una delle domande che aleggiano anche in Point Zero, il film di cui Trekteris ci ha mostrato alcune immagini in anteprima: un documentario «pieno di humour» che si sposta tra vari Paesi (dalla Russia agli USA) e persone, per indagare un tema a ben vedere molto serio: «l’immortalità».

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