I relatori del 27 aprile

Da Nicola Guaglianone, Ivan Madeo Frank Schwab e i cineasti di RACCONTI

Classe 1973, Nicola Guaglianone (primo ospite della giornata di INCONTRI #11) ha preso parte alla scrittura di alcuni dei film italiani più sorprendenti dell’ultimo decennio, come Lo chiamavano Jeeg Robot di Gabriele Mainetti, inedita contaminazione tra cinecomics, noir di borgata e dramma a sfondo sociale. Formatosi tra Italia (maestro Leo Benvenuti) e Stati Uniti d’America, porta avanti (come insegnante, oltre che come autore) un’idea del mestiere lontana tanto dall’intellettualismo elitario quanto dall’«imperialismo culturale» che rischia di livellare tutto a una «sorta di McDonald planetario dell’intrattenimento».

Nessuna gerarchia rigida tra cinema d’autore e di genere, dunque, ma fiducia in un approccio non banale a quest’ultimo come veicolo di storie di qualità. Tra i film che lo hanno formato cita non a caso i western di Leone e Profondo rosso, Le iene, Pulp Fiction, Taxi Driver, ma anche la commedia all’italiana dei Monicelli e dei Risi. Proprio nella commedia Guaglianone si è cimentato con successo, attraverso titoli come L’ora legale, Sono tornato (Premio Flaiano alla sceneggiatura), La Befana vien di notte, Non ci resta che il crimine, Il primo Natale. Ma è col drammatico Indivisibili (diretto da Edoardo De Angelis) che ha ottenuto nel 2017 il David di Donatello alla sceneggiatura e il Nastro d’argento al miglior soggetto.

Insieme a Gabriele Mainetti (per il quale aveva scritto anche il pluripremiato corto Tiger Boy nel 2013), Guaglianone rinnova la scommessa sul cinecomic “all’italiana” con Freaks Out (2021), che cala l’immaginario dei supereroi in una rivisitazione della Roma occupata dai nazisti tenendo insieme Fellini e Tarantino. Con Carlo Verdone, oltre al lungometraggio Benedetta follia, realizza la serie Amazon Vita da Carlo, ironico e romanzato viaggio nella quotidianità del celebre regista-attore. Per la tv, tra le altre cose, ha scritto anche alcune puntate della serie crime Suburra.

La mattinata di INCONTRI vedrà poi l’intervento di Ivan Madeo per la sua Contrast Films, che dirige con Stefan Eichenberger e Urs Frey. Svizzero, nato nel 1976, Madeo dirige alcuni cortometraggi prima di fondare la Contrast nel 2009, con cui produce titoli come The Circle (Der kreis, doc premiato a Berlino 2014), Wonderland (Heimatland, a Locarno 2015), Midnight Runner (Der läufer, 2018), Caveman (2021, alle Giornate degli Autori di Venezia 78) e Caged Birds (Bis wir tot sind oder frei, 2021). È stato giurato in diversi festival cinematografici tra cui la Mostra del Cinema di Venezia 2016 e fa parte di varie associazioni del settore tra cui l’European Film Academy, La Swiss Film Academy e la Swiss Film Commission. A INCONTRI presenta Davos, prima serie tv della sua compagnia.

Nel pomeriggio spazio ai filmmaker del laboratorio RACCONTI, giunto alla sua decima edizione. Lorenz Tröbinger, nato nel 1992, austriaco, regista e sceneggiatore di Advent, ha studiato all’Accademia delle Belle Arti di Vienna e alla Central Saint Martins di Londra. Con i suoi corti ha partecipato a manifestazioni come Fantasia e Fantaspoa. Nel 2020 ha vinto una borsa di studio del Ministero della Cultura austriaco per giovani cineasti emergenti, oltre a sovvenzioni dall’Austrian Film Institute e dallo Script Forum di Vienna.

Nato e cresciuto a Coira, in Svizzera, Daniel von Aarburg porta il suo progetto Lizard Boy a INCONTRI. Laureatosi a Zurigo, ha studiato regia cinematografica alla Film School di Losanna. Ha lavorato come autore, produttore e montatore per la televisione pubblica svizzera, ed è un cineasta freelance dal 2000, realizzando i documentari Letters to Srebrenica, Marco Camenisch, Si pensava di restare poco, Hugo Koblet – Pédaleur de charme. Per la tv ha realizzato inoltre i film Romeo and Juliet in the city, Side Effects, The Suspicion.

Regista e sceneggiatore di We Don’t Need Another Hero, Ben von Grafenstein è nato nel 1975 a Würzburg, in Baviera e ha studiato alla Film academy di Baden Württemberg dal 2000 al 2005. Inizia la carriera cinematografica come montatore per documentari, lungometraggi di finzione e spot pubblicitari. Col suo ultimo film Die Ungewollten – Die Irrfahrt der St. Louis / Enemy Aliens: The Refugee Ship MS St. Louis ha vinto il Geisendörfer Medienpreis nel 2021 ed è stato candidato al Premio Rockieal Banff Film Festival nel 2020.

Ultimo ospite della giornata il Professor Frank Schwab, che tratterà dal suo punto di vista L’impatto dello streaming secondo la psicologia evolutiva. Nato nel 1963, Schwab ha studiato psicologia alla Saarland University, dove ha anche conseguito il dottorato nella stessa disciplina. Dal 2010 insegna all’Università di Würzburg psicologia dei media, materia che indaga il comportamento umano in relazione all’esperienza e all’utilizzo dei mezzi di comunicazione, dal cinema alle piattaforme social.

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