I relatori di oggi: Eskilsson, Alessi, Febrer, Giannattasio, García de Leániz

Ad aprire l’ultima sessione di INCONTRI, dedicata ai Finanziamenti cinematografici pubblici a un bivio, Tomas Eskilsson, che discuterà la sua indagine omonima sull’argomento. Svedese, classe 1958, Eskilsson è Responsabile Strategia di Film i Väst, fondo regionale cinematografico con sede in Svezia, tra i maggiori in Europa con oltre 1000 produzioni dal 1992, tra lungometraggi di finzione, serie tv, documentari e corti.

Fra i titoli realizzati col contributo di Film i Väst, molti film di Lars von Trier (da Dancer in the Dark a La casa di Jack, passando per Dogville, Antichrist, Melancholia e Nymphomaniac, compreso il nuovo The Kingdom Exodus), la Palma d’oro The Square di Ruben Östlund, il Premio Oscar Un altro giro di Thomas Vinterberg (del quale ha co-produrrà anche la serie tv Families Like Ours) e l’acclamato La persona peggiore del mondo di Joachim Trier (premio a Cannes alla performance di Renate Reinsve).

Tra le molte co-produzioni del fondo con altri paesi ci sono A Chiara di Jonas Carpignano, I morti non muoiono di Jim Jarmusch, White God – Sinfonia per Hagen di Kornel Mundruczó. A maggio, Film i Väst porta sulla Croisette 4 titoli: Triangle of Sadness di  Östlund, Boy From Heaven di Tarik Saleh, Holy Spider di Ali Abbasi e R.M.N. di Christian Mungiu.

Il dibattito della mattina coinvolgerà inoltre i produttori Marco Alessi e Henning Ferber. Il primo è Responsabile di Dugong Films (che prende il nome dal dugongo, animale marino ispiratore di antiche leggende), con la quale ha vinto tre volte il Lab Project Award di Eurimages per la promozione di progetti innovativi.

Tra i film più recenti realizzati dalla Dugong, Atlantide di Yuri Ancarani (2021, a Venezia nella sezione Orizzonti) e, dello stesso regista, il doc The Challenge (2016), Premio Speciale della Giuria Ciné+ Cineasti del Presente a Locarno. Fra i documentari Dugong anche La strada dei Samouni di Stefano Savona, premiato a Cannes 2018, Il palazzo di Federica Di Giacomo, Strehler, com’è la notte? di Alessandro Turci, The Girl in the Fountain di Antongiulio Panizzi, con Monica Bellucci (al Torino Film Festival 2021).

Il bavarese Ferber (1971), che ha iniziato la sua carriera con un apprendistato presso Arri Group, fonda la società cinematografica che porta il suo nome dopo aver prodotto il film No Songs of Love (2005) di Lars Kraume. Seguono i lungometraggi Woman in Love (2011) di Detlev Buck, Alles ist Liebe (2014) di Markus Goller, Il sequestro di Stella (2019, per Netflix) di Thomas Sieben e Lassie torna a casa (2020) di Hanno Olderdissen.

Durante la discussione che concluderà l’undicesima edizione di INCONTRI, interverranno anche Iole Maria Giannattasio, Responsabile delle attività internazionali, del supporto legale e dell’ufficio studi presso la Direzione generale Cinema e Audiovisivo del Ministero della Cultura italiano, e Sergio García de Leániz, project manager per Eurimages, il fondo del Consiglio d’Europa per il supporto alla cultura (che annovera attualmente 2296 progetti sostenuti per un ammontare di 562 milioni di euro).

Già media analyst per Cinecittà Holding dal 2004 al 2009, Giannattasio, anche collaboratrice della rivista 8 ½ (edita da Cinecittà), dal 2009 fa parte del gruppo della Direzione generale Cinema e Audiovisivo del Ministero per la gestione del tax credit all’industria filmica, e rappresenta l’Italia ad Eurimages, all’Osservatorio europeo dell’audiovisivo e all’EFARN – European Film Agencies Research Network.

Prima del suo incarico presso Eurimages (dal 2012, occupandosi di oltre 100 progetti), García de Leániz ha lavorato come produttore esecutivo per la televisione spagnola, collaborando alla realizzazione di serie come Stamos okupa2 (con Carmen Maura), Isabel, Victor Ros, Los misterios de Laura, Gran Reserva. Ha inoltre scritto e diretto il doc Weapons of Mass Addiction (2010), e ha lavorato per compagnie come Star Line Productions, Pentagrama Films e Agua Verde.

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