I relatori del 31 marzo: da Mario Gianani ai rappresentati del cinema austriaco

Sono Alexander Dumreicher-Ivanceanu e Werner Zappe ad aprire la sessione di INCONTRI del 31 marzo, portandoci a conoscere meglio il modello produttivo austriaco. Il primo, già critico per varie testate e per la radiotelevisione nazionale ORF, ha co-fondato la Amour Fou in Lussemburgo nel 1995, cui si è aggiunta nel 2001 la Amour Fou Vienna, e da allora è Amministratore delegato di entrambe, producendo oltre 70 film.

Tra questi, Hochwald – Why not you di Evi Romen e Hinterland di Stefan Ruzowitzky, premiati rispettivamente a Zurigo 2020 e a Locarno 2021, mentre Passfälscher – The Forger di Maggie Peren ha avuto la sua prima alla Berlinale dello scorso anno. Particolarmente attenta al cinema d’autore europeo, la società è attualmente impegnata nella produzione del nuovo lungometraggio di Margarethe von Trotta Bachmann & Frisch, con Vicky Krieps e Ronald Zehrfeld. Dumreicher-Ivanceanu fa anche parte dell’EFA e dal 2020 presiede l’Associazione Film e Musica presso la Camera di Commercio Austriaca.

Werner Zappe è invece a capo di ÖFI+, il nuovo programma di finanziamento automatico dell’Austrian Film Institute, ente per cui lavora del 1996 e che è stato fondato nel 1981 con lo scopo di sostenere i progetti cinematografici locali nelle fasi di scrittura, sviluppo, produzione e distribuzione. Zappe collabora inoltre con diversi atenei, in particolare l’Università di scienze applicate BFI di Vienna e l’Università del Danubio Krems.

A parlarci de Le otto montagne interverrà Mario Gianani, Amministratore delegato di Wildside, da lui fondata nel 2009 con Lorenzo Mieli e ora parte del colosso Fremantle. Tra le molte produzioni realizzate negli anni, oltre a Le otto montagne, ci sono Vincere di Marco Bellocchio (2009), Boris – Il film di Giacomo Ciarrapico, Mattia Torre e Luca Vendruscolo (2011), La mafia uccide solo d’estate di Pif (2013), Hungry Hearts di Saverio Costanzo (2015), Come un gatto in tangenziale di Riccardo Milani (2017), il doc Mi chiamo Francesco Totti di Alex Infascelli e Figli di Giuseppe Bonito (entrambi del 2020).

L’anno scorso Wildside ha presenziato alla Mostra del Cinema di Venezia in concorso con L’immensità di Emanuele Crialese e fuori concorso con Siccità di Paolo Virzì. Tra i più recenti successi al botteghino, le commedie Corro da te (con Pierfrancesco Favino e Miriam Leone) e Grazie ragazzi con Antonio Albanese, dirette entrambe da Riccardo Milani. Nel 2023 è uscito poi La primavera della mia vita, esordio cinematografico del celebre duo musicale Colapesce & Dimartino. In arrivo anche Limonov di Kirill Serebrennikov, Io sono un mondo a parte di Riccardo Milani e Finalmente l’alba di Saverio Costanzo.

Infine, la discussione sulla serie tv School of Champions sarà animata dal suo showrunner Samuel Schultschik, nonché da Sarah Born e John Lueftner, Managing partner rispettivamente di Catflims e di Superfilm Filmproduktions GmbH. Società, quest’ultima, cui si è unito dal 2020 lo stesso Schultschik (classe 1986), dopo aver iniziato sei anni prima l’attività di sceneggiatore. Prima di School of Champions aveva co-firmato lo script di Unten, episodio della serie Tatort.

La Superfilm è guidata dal 2006 da John Lueftner (anche presidente dell’Associazione dei Produttori cinematografici Austriaci), che l’ha fondata nello stesso anno con David Schalko. Tra le produzioni dell’azienda ci sono le serie Ich und die Anderen, Eine Stadt sucht einen Mörder, Altes Geld e Braunschlag.

Alla Catfilms è invece approdata Sarah Born dopo aver iniziato nel 2005 la sua carriera presso la berlinese Niko Film, quindi alla First Hand Films dove è stata nel dipartimento vendite e acquisti dal 2007 al 2011, prima di dedicarsi alla produzione. Nel curriculum, oltre a School of Champions, anche titoli come The Driven Ones di Piet Baumgartner, 8 Tage im August di Samuel Perriard e Die Theorie von Allem di Timm Kröger.

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