200 star tra italiane ed internazionali presenti, 160 maestranze ingaggiate sul territorio dal festival, 1.561 notti prenotate solo tra produzione festival, cast e delegazioni. Un indotto diretto che supera il milione di euro già a metà del Festival. Il primo bilancio racconta di una scommessa vinta: l’Italian Global Series Festival convince produttori e talent arrivati a Riccione e Rimini da tutto il mondo, e conquista la gente con migliaia di presenze negli eventi pubblici. “C’era la volontà che questa cosa funzionasse, che partisse bene e con uno standing alto. Mi sembra che ci siamo riusciti” racconta orgogliosa la senatrice Lucia Borgonzoni, Sottosegretaria del Ministero della Cultura, promotrice e grande sostenitrice della kermesse romagnola, in un raro momento di relax, travolta dagli incontri con i vari produttori desiderosi di conoscere il futuro delle riforma sull’audiovisivo, annunciate dal Ministro Giuli, dopo le polemiche di questi ultimi giorni.
Senatrice Borgonzoni immagino sia felice del risultato?
“Sì, molto soddisfatta. I risultati sono stati sopra le aspettative sia per la risposta del pubblico ma anche per tutta la stampa che era presente. Sono stati tantissimi i talent, fra italiani e stranieri, che sono arrivati, e non era per niente scontato riuscirli a far venire ad una prima edizione di un Festival. Davvero un ottimo risultato”
Mi sembra di capire consistente anche la ricaduta sul territorio.
“Perché anche il territorio ci ha creduto. Le persone che hanno lavorato al Festival sono tutte di qui, non sono stati portati da fuori, per cui abbiamo creato anche occupazione. Oltre l’indotto diretto vedremo in seguito anche tutto l’indotto creato attorno alla manifestazione la prossima settimana. Eventi come questi hanno una valenza non solamente culturale, ma anche economica e anche questo ha una sua importanza”
La cosa di cui va più orgogliosa?
“Che sia ripartito un festival sulle serie, che per me manca anche a livello internazionale, non è che ci siano tutti questi festival sulla serialità nonostante sia molto amata dal pubblico, mentre per il cinema ne abbiamo a bizzeffe e ovunque”
Non è sempre tutto rose e fiori, ci dica qualcosa che non ha funzionato?
“Il poco tempo che abbiamo avuto per organizzarlo. Per fortuna ci sono stati produttori che hanno creduto in noi a scatola chiusa. E anche questo non era per niente scontato. Il prossimo anno, con tutta la stampa che c’è stata, ci sarà un traino non indifferente e sarà sicuramente tutto molto più semplice e quindi non bisognerà correre, come capita sempre”
Carlo Degli Esposti ha detto che i produttori italiani sono delle prede per le Holding estere dell’audiovisivo. È d’accordo?
“Ho sempre cercato e per tanto tempo, di promuovere l’aggregazione delle nostre realtà imprenditoriali. C’è anche da dire che, esclusi alcuni rari casi, il nostro è un sistema produttivo ancora molto familiare e questo ha reso difficile alcune possibilità che si sono presentate. È anche vero però che è proprio questo modello di imprenditoria che rende speciale l’Italia, fatta di tanti campanili, che ci rende grandi in alcune cose ma crea delle criticità in altre, non solo nel mondo dell’audiovisivo. Questo sistema ci rende facilmente prede da parte di investitori stranieri che vedono in noi le capacità di trovare storie nel nostro Paese che riescono a parlare al mondo intero. Però noi siamo stati sempre disponibili a cercare dei modelli che potessero funzionare, abbiamo fatto veramente di tutto, anche coinvolgendo il MEF”
Un esempio di cacciatore italiano?
“Iginio Straffi per esempio è un grande imprenditore italiano che ha fatto delle importanti acquisizioni nel mondo. Lo stesso Carlo Degli Esposti è una importante realtà imprenditoriale che ha prima venduto ma poi è entrato nel CDA della Holding internazionale che ha comprato la sua azienda”
Sta già pensando alla seconda edizione?
“Veramente sono ancora più avanti, sto già pensando anche al dopo di me. AGIS e APA hanno costituito una fondazione che mi auguro diventi al più presto anche un’associazione dove possano entrare anche il Ministero, la regione Emilia Romagna e i Comuni coinvolti, perché davvero penso che questo sia il luogo ideale dove fare un festival del genere. Già a settembre ripartirà la macchina organizzativa con tutti i soggetti coinvolti. Ci sono già proposte di aziende che vogliono essere partner dell’evento, fare da sponsor”
Le sue tre serie del cuore?
“Sicuramente da piccola ho guardato tantissimo I Jefferson, poi ho adorato Beverly Hills 90210, una serie che ha cambiato la mia adolescenza, i primi amori, etc, e infine una serie italiana che ho guardato tantissimo I Cesaroni, che mi hanno fatto il regalo di venire a presentare proprio qui a Riccione il loro ritorno televisivo”