Douglas Is Cancelled, benvenuti nella tv della cancel culture

Si è tenuta ieri la conferenza stampa di Steven Moffat, geniale creatore di Sherlock che ora ci ha offerto uno spaccato della realtà televisiva contemporanea

Si è tenuta ieri alla presenza di Steven Moffat, Sue Vertue e Ben Miles la conferenza stampa di Douglas Is Cancelled, miserie dramedy britannica in quattro parti creata e scritta da Steven Moffat, diretta da Ben Palmer, interpretata da Hugh Bonneville, Karen Gillan, Ben Miles e Alex Kingston e prodotta, tra gli altri, da Sue Vertue, moglie di Moffat.
«Il progetto era partito come una pièce teatrale, scritta da Steven 6-7 anni fa – rivela Sue Vertue – però non è stato possibile metterla in scena, così Steven ha proposto di farne un film, anche perché Karen Gillan era molto interessata a farne parte. Quando abbiamo visto che neanche il film ha funzionato, la proposta è stata quella di farne una serie televisiva, il che probabilmente era il formato più giusto per questo tipo di lavoro».

Su cosa l’abbia reso possibile Moffat spiega che «è stato grazie anche alla cancel culture e al movimento #MeToo, perché la televisione è un ambiente che conoscono tutti ed è il più facile dove fare ricerca, perché scrivi di una cosa che conosci bene ed è un ambiente noto al pubblico, così come quello ospedaliero, o delle stazioni di polizia. Per questo ci sono tante serie e tanti programmi che parlano di ospedali e distretti di polizia. In senso più generale poi è sempre alto l’interesse nei confronti di personaggi che sono figure pubbliche, anche se non è che lo spettatore conosca realmente il singolo individuo». Il vero problema è nel proporre a una rete televisiva una serie sulla televisione perché «paradossalmente sono tutti molto nervosi: temono questa introspezione, uno sguardo troppo dal di dentro. La fascinazione sta nel fatto che quello che la gente vede in televisione, che sia un notiziario, una serie, o un reality, è qualche cosa di finito, dove tutto è preciso, perfetto, patinato, sono tutti amici, tutti si vogliono bene e tutti dicono cose molto belle e fantastiche gli uni degli altri. Al pubblico però interessa il dietro le quinte, il casino, la discussione, la lite, il caos, gli errori, le cose sbagliate e Douglas is cancelled mostra tutto questo molto bene». Ben Miles, dal canto suo, assicura che per il suo ambiguo personaggio di produttore televisivo non si è ispirato a «nessuno in modo specifico, il mio Toby ha tratti che ho preso dalle tante persone che ho incontrato e che conosco, ma non è riferito a nessuno, né un produttore né altri personaggi della televisione che io, Sue, o Steven abbiamo incontrato».

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