Italian Global Series Festival, in mostra le suggestioni de Il Paradiso delle Signore

Costumi d’epoca, filmati inediti, fotografie di scena e frammenti video che raccontano e scandiscono dieci anni di storie raccontate sul piccolo schermo. È il senso della mostra immersiva che l’Italian Global Series Festival dedica a Il paradiso delle signore, la serie di Raiuno ambientata negli anni ’50 prodotta da Gianandrea Pecorelli che ha tra i protagonisti Vanessa Gravina, Flavio Parenti, Francesca Del Fa, Filippo Scarafia, Luca Ferrante, Ilaria Maren, Giulia Sangiorgi, Pietro Masotti.

La mostra è stata inaugurata ieri nella cornice di Villa Franceschi, a Riccione, dove sarà visitabile fino al 28 giugno. Presenti tra gli altri il direttore artistico del Global Serier Festival, Marco Spagnoli, e Lucia Borgonzoni, sottosegretario di Stato del Mic con delega sull’Adiovisivo.

A curarla, la costumista Pamela Fontinovo, che ha selezionato 25 abiti originali per un viaggio carico di fascino negli anni raccontati dalla serie, quelli tra il 1956 e il 1966, che rappresentano anche uno spaccato dell’evoluzione della moda e del ruolo della donna.
Una moda che elogia la femminilità, risaltandone le forme, con abiti stretti in vita dai colori pastello, per poi accogliere, a partire dalla metà degli anni ’60, tonalità più audaci e gonne più corte, in perfetta aderenza con l’imminente cambiamento del costume nell’Italia del boom e con un’emancipazione femminile nella società.
Ieri, nell’elegante vernissage di inaugurazione della Mostra, proprio Fontinovo ha sottolineato l’importanza della cura iconografica nel perdurante successo della serie: “Ci documentiamo con grande scrupolo – ha raccontato – ricercando le tendenze del tempo su magazine d’epoca, cinegiornali, spot pubblicitari. Credo che questa cura aggiunga solidità alla storia, e ne rappresenti uno dei segreti”.

Ma a rendere suggestiva la mostra, oltre agli abiti , non mancano scatti iconici, con i quali si ripercorre l’ evoluzione del nostro Paese verso una modernità.
A sottolineare la “bella storia di questa storia” è stato ieri l’ideatore produttore de Il paradiso delle signore, Gianandrea Pecorelli, che lo realizza da dieci anni: “E’ vero, è una scommessa vinta – ha detto a Ciak – che in pochi pensavano potesse andare bene. Raccontare l’evoluzione del nostro paese attraverso i fatti quotidiani di un gruppo di persone comuni era un progetto tutt’altro che semplice da far funzionare. Invece funziona, da dieci anni, e il filo che lo lega al suo pubblico è solido, profondo, di affetto e di credito nei nostri confronti. Il pubblico si fida di noi”.
Per questo – ha detto ancora Pecorelli, la storia continua: “Non ci fermiamo. La prossima stagione racconterà il 1966, il tempo dell’Alluvione di Firenze e di altri grandi fatti che attraversarono l’Italia e che come sempre non si vedranno, ma faranno da sfondo ai piccoli fatti del nostro gruppo di eroi comuni”.
Ad arricchire l’inaugurazione, la presenza di alcuni dei protagonisti, che ha aggiunto emozione a un momento destinato a ritagliarsi un spazio di rilievo all’interno del festival, che dedica alla parte espositiva uno dei filoni del suo racconto. L’ingresso è libero su prenotazione.

Di Annalisa Zurlo

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