Joe Goldberg sta per innamorarsi di Emily in Paris

Caroline Kepnes, autrice della fortunata saga You, sogna un sanguinario crossover tra serie tv

Come Alice nella città avevamo organizzato al MIA l’iniziativa Pitchbook, dove seguivamo il processo che portava i libri a trasformarsi in film. Sono lieta oggi, all’Italian Global Series Festival, di parlare dei legami tra letteratura e serialità grazie alla presenza di Caroline Kepnes, dal cui ciclo di romanzi dedicati a Joe Goldberg sono nate le cinque stagioni di You. Fabia Bettini, direttrice artistica con Gianluca Giannelli di Alice nella Città, introduce così Caroline Kepnes ospite dell’ultimo appuntamento della sezione Masters of storytelling del Festival.

Per la prima volta in Italia, l’autrice della fortunata saga dedicate ai crimini di Joe Goldberg, uomo apparentemente meraviglioso e sensibile, se non fosse per la sua abitudine di uccidere le donne di cui si innamora. Il ciclo di romanzi dedicati a questo serial killer sentimentale è stato avviato da Kepnes nel 2014 con “You” (in Italia Mondadori, 2015) e ha dato vita alla serie omonima realizzata da Greg Berlanti e Sera Gamble (2018 – 2025, Netflix).

Ma perché il libro, tutto narrato in prima persona dal punto di vista dell’assassino, è intitolato You e non Me? “Perché solo se leggi qualcosa narrata in prima persona riesci a identificarti e persino a comprendere le ragioni del protagonista, per quanto orribili siano – spiega l’autrice – You ti porta nel cervello di Joe, ai meccanismi di manipolazione dell’altro che, in qualche modo possono far parte di ognuno di noi”.

Tra i modelli che hanno ispirato l’ambientazione newyorkese la scrittrice (che ha un passato di sceneggiatrice e giornalista di pop culture), rivela di aver sempre “guardato un sacco di film e serie televisive, tanto che quando scrivo mi sembra quasi di stare perdendo tempo. Per ambientare correttamente Joe a New York il primo modello è stato Hannah e le sue sorelle di Woody Allen, che restituisce anche l’dea di ingabbiamento nelle relazioni. Poi ovviamente, visto che come si dice ‘Sei quel che mangi’, per la fusione tra amore e orrore non posso fare a meno di pensare a modelli letterari come Stephen King e Bret Easton Ellis”.

Confessa poi che “nel Silenzio degli Innocenti il mio tifo era tutto per Clarice e Hannibal, anche se poi lui aveva questa abitudine di uccidere le persone e mangiarle. Questo spiega secondo me la necessità quando si scrive di far empatizzare il lettore con il protagonista, indipendentemente da quanto orribile possa essere. Joe è un assassino, ma nella sua mente si sente un eroe romantico e questo noi dobbiamo comprenderlo”.

Giocando col paradosso Caroline Kepnes spiega che dal suo punto di vista “Joe è solo una versione più introversa della Carrie Bradshaw di Sex and the City, perché lui non ha amiche con cui andare a cena, ma alla fin fine entrambi sono solo e sempre concentrati su sé stessi. Il loro mantra è ‘io, io, io’”. Il vero sogno dell’autrice però, portato alla luce da una domanda di Marco Spagnoli, è un altro, quello di realizzare un azzardato crossover della serie You con Emily in Paris: “Sarebbe davvero una cosa fantastica, certo poi magari lui farebbe a pezzi Emily e la metterebbe nel freezer, però quanto mi divertirei a scrivere una cosa del genere!”.

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