Domenica 1 Settembre 2020

Gli Orizzonti del futuro

A Castellitto i complimenti dell'Amministratore delegato di Rai Cinema Paolo Del Brocco che ha anche notato l'assenza di premi per i film co-prodotti dalla tv di stato nel concorso ufficiale.

Orizzonti è la sezione più sperimentale della mostra del cinema di Venezia, da sempre uno sguardo verso il futuro del cinema, alla scoperta di nuovi linguaggi e nuovi talenti. I premi assegnati dalla giuria presieduta dalla regista Claire Denis sono assolutamente in linea con questa filosofia. A partire dal premio per la migliore sceneggiatura a Pietro Castellitto, giovanissimo e sfrontato nel portarsi a casa un premio prestigioso con un film d’esordio, I predatori, che ha convinto molti a Venezia 77. Così come le parole con cui ha esordito, «Soltanto gli infami e i traditori sono brevi nei ringraziamenti». Parole sante, dette da un ragazzo che dimostra talento e saggezza. «La vita non ha un genere preciso. A volte fa ridere. A volte no. Quando scrissi il film, avevo 22 anni, e sapevo solo questo. I Predatori è un film di personaggi. A tutti loro dedico il premio. Soltanto legittimando chi non la pensa come noi, troveremo la forza di reinventare il futuro. È nel superamento delle resistenze che i simboli nascono e le metafore avvengono. La pace presuppone lo scontro. La verità è un’avventura. Il resto è noia, presunzione e morte. Grazie alla giuria. Dobbiamo essere in competizione con la storia non con il nostro tempo».

Le migliori interpretazioni sono andate all’attore Yahya Mahayni per The Man Who Sold His Skin di Kaouther Ben Hania e alla brava Khansa Batma per il notevole Zanka Contact. Premio Speciale della Giuria a Listen di Ana Rocha de Sousa, già premiata con il Premio De Laurentiis per la migliore opera prima  – Leone del futuro. I suoi discorsi di ringraziamento resteranno a lungo nella storia della Mostra, così come il brevissimo videomessaggio di Lav Diaz, vincitore del premio per la migliore regia, in assoluta controtendenza con la durata dei suoi film.

Ana Rocha De Sousa

Infine, Premio Orizzonti per il miglior film a The Wasteland di Ahmad Bahrami, che nel suo videomessaggio ha ricordato le condizioni difficili del suo paese, l’Iran, vessato da sanzioni che colpiscono soprattutto la popolazione.

«Grazie al Festival, al presidente della Biennale Roberto Cicutto e al direttore Alberto Barbera per aver sfidato le paure, – ha dichirato la Rai in un comunicato – in questo anno davvero singolare, e aver portato a compimento con un’organizzazione puntuale e in totale sicurezza un evento complesso come un festival internazionale. Questa edizione della Mostra rimarrà un esempio positivo in tutto il mondo e siamo soddisfatti di aver contribuito in maniera considerevole al suo successo – grazie alla quantità (ben diciotto titoli) e alla qualità dei nostri film – per mandare un segnale forte di fiducia per la ripartenza di tutto il cinema.

Siamo contenti per il premio al film “I predatori” di Pietro Castellitto, un riconoscimento importante per un giovane regista alla prima prova che lo incoraggia a proseguire sulla sua strada. Un premio che spinge anche Rai Cinema a continuare a investire energie e risorse a sostegno del nuovo cinema italiano.

Per contro, pur consapevoli che i verdetti delle giurie vanno accettati con serenità, non possiamo non essere dispiaciuti e un po’ delusi perché i tre film coprodotti da Rai Cinema presenti nel Concorso ufficiale – “Miss Marx” di Susanna Nicchiarelli, “Notturno” di Gianfranco Rosi e “Le sorelle Macaluso” di Emma Dante – non sono stati considerati come forse meritavano. Tre opere molto diverse tra loro, ognuna con uno stile e un’identità ben definite e una propria voce forte, originale e autentica, come è stato ampiamente riconosciuto dalla critica italiana e internazionale.

In particolare, dispiace che l’opera di Gianfranco Rosi, unica invitata eccezionalmente a partecipare ai maggiori festival internazionali – da Toronto a New York e Telluride, al London Film Festival, a quello di Tokio e Busan – accolta dal pubblico con 10 minuti di applausi, e quasi l’unanimità di consensi della critica e della stampa delle più prestigiose testate internazionali e italiane, non sia riuscita ad arrivare al cuore di questa giuria la cui composizione probabilmente non includeva tutte le diverse forme del cinema.
Le nostre congratulazioni infine a Pierfrancesco Favino, un attore straordinario che è da sempre nei nostri cuori ».

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