Barbera: “Il cinema non è mai stato così vivo”

“Preparare questa edizione della Mostra è stato particolarmente faticoso, ma presto è diventato entusiasmante. Eravamo preoccupati che la pandemia avesse fatto calare il numero e la qualità delle produzioni. Invece è accaduto il contrario: il sistema ha ripreso a produrre in modo impressionante, e all’insegna di una elevata qualità. E ci è toccato lasciar fuori prodotti che in un anno normale sarebbero stati in concorso. Si tratta di un segnale confortante, anche in prospettiva futura: il cinema è tutt’altro che piegato dalla pandemia. Non è mai stato così vivo, vitale, curioso, interessante, originale”. Alberto Barbera, direttore della Mostra Internazionale d’arte cinematografica di Venezia, sintetizza così il senso dell’edizione numero 78, al via oggi.

“C’è una sorta di rinascimento dal punto di vista produttivo ed economico – spiega – E per reggere il peso di una concorrenza globale è diventato determinante il livello di qualità. Negli ultimi mesi si sono riversate sul cinema una quantità di risorse impressionanti, bisogna risalire agli anni d’oro, i ’50 e i ’60 per trovare quantità simili. Credo che ciò si debba al bisogno delle piattaforme di avere sempre nuovi contenuti di film e di serie. I produttori più grandi si permettono di pagare in anticipo le professionalità tecniche migliori pur di non rischiare di non averle a disposizione nel momento in cui si iniziano le lavorazioni”. Questo, in tempi di lockdown, si è tradotto per Barbera e il suo staff in “mesi e mesi passati a guardare film in casa al mattino, il pomeriggio e la sera, in infinite riunioni su zoom”, consapevoli della “responsabilità di quella che davvero sarà una ripartenza. Lo scorso anno ci eravamo illusi, poi le altre ondate del covid hanno costretto tutti a fare i conti con nuovi lockdown. Stavolta è diverso: i produttori hanno bisogno di continuare a lavorare, i distributori non possono continuare a tenere fermi i film in attesa di tempi migliori per farli uscire. E tutti hanno bisogno del momento di promozione che Venezia può offrire”.

Barbera spiega così le modalità di costruzione di un programma ricchissimo, per il quale si attende al Lido “da un numero di presenze che secondo i primi dati sarà persino del 50 per cento maggiore dello scorso anno”: “per metà, la proposta è fatta di grandi autori, di film hollywoodiani di qualità. L’altra metà è costruita su nostre scoperte, frutto di quell’attività di esplorazione che non abbiamo mai smesso di fare e che dà un senso al nostro lavoro”.  Tra questi film, il direttore della Mostra sceglie (“a malincuore, perché vorrei citarli tutti”) A plein temps, di Eric Gravel, una produzione francese presente nella sezione Orizzonti. “Vedrete, vi sorprenderà”. 

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