Cronache dal Lido

Venezia 78, parlano i giurati. Bong: «Pronti a combattere»

I giurati di Venezia 78 sono pronti a lavorare insieme «e, forse, a lottare», anticipa scherzoso il regista Bong Joon-ho, Presidente della giuria che quest’anno dovrà assegnare il Leone d’oro. Al Lido Bong ha risposto alle domande dei giornalisti insieme ai colleghi giurati Chloé Zhao, Saverio Costanzo, Alexander Nanau, Virginie Efira, Sarah Gadon e Cynthia Erivo, nonché alle giurie della sezione Orizzonti (la Presidente Jasmilla Žbanić, Mona Fastvold, Shahram Mokri, Josh Siegel e Nada Terranova) e del Premio Venezia Opera Prima “Luigi De Laurentiis” – Leone del Futuro (Martin Schweighofer, Amalia Ulman e il Presidente Uberto Pasolini).
Presenti anche il Direttore di Venezia 78 Alberto Barbera e il Presidente della Biennale Roberto Cicutto.

«A causa del Covid», afferma Bong, «i cineasti nel mondo hanno vissuto un momento difficile nell’ultimo anno, ma in un certo senso guardando indietro è stato come un test sulla forza vitale del cinema». «Come cineasta», prosegue, «non credo che la storia del cinema e il cinema possano essere fermati così facilmente, dunque il Covid passerà e il cinema continuerà». Il regista e Presidente della giuria ha inoltre avuto parole in merito alla sua passione non solo per il cinema dell’Italia, ma anche per la sua musica: «Nel mio ultimo film, Parasite, ho usato la canzone di Gianni Morandi [In ginocchio da te, ndr] perché mio padre era un suo grande fan», aggiungendo che «non ho mai incontrato Gianni Morandi ma spero di vederlo qui in Italia».

Tra i registi italiani oggetto della sua ammirazione cita Fellini, Antonioni, De Sica, Rossellini, Bertolucci, Rosi, Olmi, ma anche Paolo Sorrentino (di cui dovrà “valutare” il film in concorso È stata la mano di Dio), il compagno di giuria Saverio Costanzo e Alice Rohrwacher, di cui «dieci anni fa ho avuto la possibilità di vedere il film Corpo Celeste». Si è detta «onorata» di far parte della giuria la regista Chloé Zhao, Leone d’oro al Lido nel 2020 e stavolta alla prima trasferta italiana. «Come giurata non ho letto nessuna sinossi prima di andare al cinema perché non voglio essere influenzata», ha detto la Presidente della giuria di Orizzonti Žbanić. Orientamento condiviso dall’altro Presidente di giuria, Uberto Pasolini, che ha inoltre aggiunto come sia una particolare emozione valutare le opere prime, tra cui «si scoprono delle voci cinematografiche che non si conoscevano». Aggiungendo ironico che il suo lavoro sarà facilitato perché «Amalia ci ha già spiegato che solamente i film con i gatti hanno la possibilità di concorrere al premio».

 

Pedro e Penelope, 25 anni di amicizia: «Ci capiamo a meraviglia»

Continua a gonfie vele il sodalizio professionale (e non solo) tra Pedro Almodóvar e Penelope Cruz, che con Madres Paralelas, presentato ieri come film d’apertura della 78ª edizione, mettono a segno la loro settima collaborazione*, a consolidamento di un’amicizia che va avanti da circa 25 anni.

“Pedro è il motivo per cui faccio l’attrice da quando avevo 16 anni. Ho cominciato a fare i casting perché volevo lavorare con lui” ha raccontato la Cruz, interprete di una «madre imperfetta» nell’intenso nuovo dramma familiare del regista spagnolo. “Tra noi due c’è una connessione profonda: ci capiamo a meraviglia e a entrambi piace lavorare sodo. Non sempre ci sono giorni facili, ma anche quando il lavoro diventa duro, lui è la mia sicurezza. So che sarà lì a sostenermi. È una persona molto presente sul set, non ha mai un cellulare in mano, non si distrae a parlare con altri. Una qualità rara da trovare oggigiorno”.

“Quando scrivo un personaggio che ha più o meno la sua età lo propongo subito a lei” – conferma Almodóvar. “Io da regista le chiedo molto, ma lei mi dà tutto quello che chiedo. È bella e fotogenica, ma soprattutto ha una fiducia cieca in me e questo mi dà tantissimo coraggio. È una grande lavoratrice, non spreca tempo. Questo ruolo di madre è quello più complesso che ho scritto per lei”.

*
“Carne Tremula” (1997)
“Tutto su mia madre” (1999)
“Volver” (2006)
“Gli abbracci spezzati” (2009)
“Gli amanti passeggeri” (2013)
“Dolor y gloria” (2019)
“Madres Paralelas”  (2021)

Omaggio a Pietro il grande

PIETRO COCCIA

Pietro Coccia (scomparso prematuramente nel 2018) era un amico del cinema, e di Ciak, Presenza costante ai festival italiani e internazionali, era un fotografo colto, gentile e ironico, amico di molte star e in qualche caso loro confidente. Per ricordarlo, sarà proiettato anche oggi il breve documentario Pietro il Grande di Antonello Sarno. Circa 400 scatti accompagnati da otto colonne sonore. Il documentario celebra una carriera durata oltre trent’anni anche se l’immenso archivio lasciato da Pietro il grande è ancora da catalogare. Oggi proiezione alle 17.00 in Sala Giardino e domani alle 14.30 al Teatro Piccolo Arsenale di Venezia.

Roberto Benigni Leone d’oro alla carriera: “Dedico il premio a Nicoletta Braschi”

Nella serata d’apertura di ieri Roberto Benigni è stato premiato con il Leone d’Oro alla Carriera. 

“Questo Leone d’Oro è un premio che va al di sopra, il sentimento è sommità fiorita” ha commentato l’attore toscano – “Ora provo un sentimento d’amore e gratitudine immenso verso tutti voi. Mi meritavo un gattino, ho avuto addirittura un Leone.”

Nel discorso di ringraziamento, un saluto anche al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, presente in sala:

“Grazie presidente di dimostrare il suo amore per l’arte, specialmente per l’arte cinematografica. Lo vorrei abbracciare e baciare, non potete capire la soddisfazione che provo per essere suo contemporaneo, quando mi hanno detto che ci sarebbe stato presente ho reagito come lei a londraal gol di Bonucci. Deve rimanere qualche anno in più, presidente”

Infine, la dedica speciale alla moglie Nicoletta Braschi:

“Voglio dedicare un pensiero a Nicoletta Braschi, qui in sala. Non voglio nemmeno dedicarle questo premio, perché il premio è suo. Nicoletta, conosco una sola maniera di misurare il tempo: con te e senza di te.”

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