Dune e il bisogno che abbiamo della fantascienza

Dune, e, in generale, i film di fantascienza, ci offrono la possibilità di astrarci dalla realtà quotidiana per viaggiare su una immaginaria. E lidea di ritrovarci su pianeti differenti, di muoverci nello spazio, o verso altre galassie, consente di mitigare le nostre ansie e paure quotidiane.

Della funzione della fantasia per primo parlò Freud: per lui era il modo per esprimere bisogni insoddisfatti che altrimenti non potrebbero emergere. E il cinema funziona da mediatore. Ci consente, cioè, di accedere a spazi fantastici semplicemente entrando in una sala buia e lasciandoci andare alle libere emozioni.

“Il cinema distrae dalla realtà deludente”, dice Sorrentino nel suo ultimo film, prendendo in prestito una frase di Fellini. E la “distrazione” è un elemento fondamentale per la nostra mente. La fantascienza è importante ancor più perché fornisce la possibilità di conoscere, o comunque di interrogarci, intorno ai concetti scientifici più complessi. Ci avvicina alla possibilità di chiederci come si guida una navicella spaziale, ci insegna le conformazioni delle galassie, ci aiuta a immaginare futuri probabili ed esplorare una moltitudine di scenari mai immaginati. Anche in Dune, il libro di cui il film è un adattamento, prevale l’intreccio di fantasia e realtà. I temi che Herbert, lo scrittore, affronta, sono, infatti, anche la sopravvivenza umana, levoluzione, lecologia, e il potere generato dall’unione tra religione e politica.

I film di fantascienza funzionano e rimangono nella storia ancor più quando riescono a creare la giusta miscela di fantasia, realtà ed esplorazione di aree psichiche inaccessibili. E riescono, così, ad arrivare all’immaginario collettivo. Perché mentre si naviga per i pianeti protagonisti dei film, si viaggia in realtà attraverso i mondi del mentale. Come in Blade Runner, o in 2001: Odissea nello Spazio. Ricordiamo tutti la frase, nell’indimenticabile film di Stanley Kubrick, in cui Hal dice di “avere paura”. Un computer con emozioni umane. Il successo di quel film fu dovuto anche alla possibilità di fornire spiegazioni sulle nostre umane radici e sui destini della nostra specie, su cui sempre ci interroghiamo e di fronte a cui sentiamo il limite di non avere risposta certa.

La trasposizione in film del libro Dune di Frank Herbert, è sempre stata considerata impossibile, o comunque difficile, proprio perché mette insieme tutti questi aspetti, compreso quello di potere arrivare ad avere poteri sovrannaturali. Che vadano, cioè, oltre le normali, umane capacità.

Rimaniamo in attesa, quindi, di Dune, dove ci rifugeremo nella fantascienza e dove ci saranno i nostri eroi, a “distrarci” e farci sognare, navigando liberi nello spazio, tra il possibile e l’impossibile.

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