Il film del giorno: Qui rido io di Mario Martone

Dopo la splendida rilettura de Il sindaco del Rione Sanità, presentato proprio a Venezia nel 2019, Mario Martone prosegue l’indagine sulla tradizione teatrale partenopea con Qui rido io, dove Toni Servillo interpreta il grande attore e commediografo Eduardo Scarpetta. Servillo e Martone lavorano insieme da più di trent’anni: dall’esperienza sul palco con il gruppo Falso Movimento e con Teatri Uniti, per poi esordire insieme al cinema con Morte di un matematico napoletano (1992) e continuare con Rasoi, I vesuviani (nell’episodio La salita), Teatro di guerra e Noi credevamo. Qui rido io è il culmine di questa collaborazione e ci porta agli inizi del ‘900, nella Napoli della Belle Époque.

Eduardo Scarpetta è il re del botteghino. Di umili origini, è diventato un uomo ricchissimo che si è affermato grazie alle sue commedie e alla maschera di Felice Sciosciammocca che nel cuore del pubblico napoletano ha soppiantato Pulcinella. Il teatro è la sua vita e attorno al teatro gravita il suo complesso nucleo familiare di mogli, compagne, amanti, figli legittimi e illegittimi tra cui Titina, Eduardo e Peppino De Filippo. Al culmine del successo Scarpetta si concede l’azzardo di realizzare la parodia de La figlia di Iorio di Gabriele D’Annunzio, all’epoca il più popolare poeta italiano. La sera del debutto la commedia è interrotta tra le urla e i fischi dei poeti e drammaturghi della nuova generazione che gridano allo scandalo, mentre Scarpetta è denunciato per plagio dallo stesso D’Annunzio. È la prima storica causa sul diritto d’autore in Italia, un processo logorante: tutto nella vita di Scarpetta sembra andare in frantumi, ma lui sfida il destino e vince la sua ultima partita con un numero da grande attore.

«Tutti noi attraversiamo fasi diverse legate a situazioni particolari della vita e queste modificano la nostra percezione del mondo, così come il modo di raccontare», ci diceva due anni fa Mario Martone in un incontro di Ciak alle Giornate degli Autori, «a teatro, con il gruppo Falso Movimento, facevo cinema in palcoscenico lavorando sulla contaminazione, quando quel linguaggio non mi è bastato più ho smesso di contaminare ed è nata l’occasione di fare un film, Morte di un matematico napoletano, che è diventato il primo di quella che possiamo definire la mia prima trilogia napoletana e che si è completata con L’amore molesto e Teatro di guerra». 

Dopo Il sindaco del Rione Sanità, Qui rido io è l’annuncio della seconda possibile trilogia napoletana: quella sul teatro.

Chi era Edoardo Scarpetta?

Odoardo Lucio Facisso Vincenzo Scarpetta, è Eduardo Scarpetta (1853 – 1925), il più importante autore e commediografo napoletano, dai cui lombi nasce la dinastia teatrale Scarpetta – De Filippo. Dopo essere stato scritturato come generico a soli quindici anni nella compagnia teatrale di Antonio Petito, ottiene i primi successi nel 1870 interpretando Felice Sciosciammocca nelle farse che Petito modellava su di lui.

In soli dieci anni, rilevato il vecchio teatro San Carlino, diviene capocomico di successo, scrive e interpreta un centinaio di pièce memorabili (da ‘Na Santarella a Miseria e nobiltà) e genera nove figli, non tutti riconosciuti, come i grandi EduardoPeppino e Titina De Filippo.

Il processo intentato contro di lui da D’Annunzio giunge nel momento più alto della sua carriera. Alla sua morte ha avuto i funerali di un idolo, i cavalli furono staccati dal carro funebre che fu trainato invece dai suoi devoti ammiratori. Scarpetta è stato imbalsamato e deposto in una bara di cristallo e riposa nella cappella delle famiglie De Filippo, Scarpetta e Viviani al Cimitero di Santa Maria del Pianto a Napoli.

QUI RIDO IO

Italia / Spagna 2021. Regia Mario Martone. Interpreti Toni Servillo, Maria Nazionale, Cristiana Dell’Anna, Antonia Truppo, Eduardo Scarpetta, Roberto De Francesco, Lino Musella, Paolo Pierobon, Gianfelice Imparato, Iaia Forte. Durata 133’

Indigo Film con Rai Cinema in coproduzione con Tornasol. 01 Distribution

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