La scuola cattolica di Stefano Mordini

È un’opera monumentale il romanzo di Edoardo Albinati da cui Stefano Mordini ha tratto il film La scuola cattolica, con cui torna a Venezia, ancora fuori concorso, a un anno da Lasciami andare, che aveva chiuso la Mostra l’anno scorso.

1294 pagine, per l’esattezza, una confessione personale e dolorosa che nasce dalla necessità di Albinati di dire la sua su un fatto di cronaca che sconvolse l’Italia negli anni Settanta, quello che le cronache ricordano come “il delitto del Circeo”.

Angelo Izzo, Gianni Guido e Andrea Ghira, i tre ragazzi che la notte tra il 29 e il 30 settembre 1975 violentarono e massacrarono di botte Rosaria Lopez, che morì, e Donatella Colasanti, che si salvò fingendo di essere morta anche lei, erano compagni di liceo dell’autore, venivano dal San Leone Magno, un’esclusiva scuola privata maschile dell’elegante quartiere Trieste. La scuola cattolica, per l’appunto, della Roma alto-borghese, quella da cui escono i “ragazzi di buona famiglia” che poi, incredibilmente, finiscono sulle prime pagine dei giornali.

È questa l’analisi che è alla base del romanzo e ancora più del film, una vera e propria ricerca delle origini del male, della trasformazione di ragazzi in mostri. Materia difficile e delicata, proprio per questo ancora più importante da trattare, soprattutto oggi, in una contemporaneità in cui gli adolescenti vengono bombardati dagli stimoli più diversi, ma vivono una vita tendenzialmente solitaria e, a causa della pandemia, quasi totalmente privata del contatto fisico e della socialità. 

«Questo film racconta l’ambiente da cui è germogliato il seme distorto che ha prodotto una delle pagine più nere dell’Italia del dopoguerra: il delitto del Circeo» racconta Stefano Mordini che ha scritto anche la sceneggiatura del film, insieme a Luca Infascelli e Massimo Gaudioso, portando a termine la non facile missione di condensare quasi 2000 pagine di ricordi, riflessioni e cronache. «I ragazzi protagonisti di questa storia hanno ricevuto tutti la stessa educazione. Sono dei privilegiati, il loro lato oscuro prende forma nelle pieghe di una vita normale, altoborghese. Sempre alle spalle di genitori che non si accorgono di nulla, neanche dell’odio che i figli provano per loro».

I genitori, esatto, un film e una riflessione che pensa prima di tutto a loro, perché la famiglia è l’altra istituzione su cui La scuola cattolica fa necessariamente riflettere. E lo grazie all’aiuto di un cast davvero ricchissimo che comprende Benedetta Porcaroli, Giulio Pranno, Fabrizio Gifuni, Valentina Cervi, Valeria Golino, Riccardo Scamarcio e Jasmine Trinca.

La scuola cattolica

Italia, 2021. Regia Stefano Mordini. Interpreti Benedetta Porcaroli, Riccardo Scamarcio, Jasmine Trinca, Valeria Golino, Fabrizio Gifuni. Durata 106’. Distribuzione Warner Bros. Italia

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