Serena Rossi: “Essere su quel palco è un sogno”

È uno dei volti femminili del momento del cinema e della tv. Negli ultimi tre anni Serena Rossi ha raccolto un successo dopo l’altro, grazie a una rincorsa presa a Venezia 74 da protagonista in Ammore e malavita (per lei un David, un Ciak d’oro e un Nastro d’argento), dei Manetti Bros. E proprio stasera, in attesa che esca in sala quel Diabolik in cui i suoi amici Manetti le hanno chiesto di interpretare l’ex compagna del protagonista, Serena, 36 anni compiuti ieri, ex attrice di Un posto al sole, e poi di teatro, tv e cinema, e cantante, soubrette, conduttrice tv, vive uno dei momenti che certificano l’impennata di una carriera: la conduzione della serata inaugurale della 78ma mostra del Cinema di Venezia.

Sul palco sai starci, hai condotto decine di ore di tv in diretta. Stasera però avrai davanti il gotha del cinema. Che effetto fa?

“Mi fa tremare le gambe! Ci saranno tutti i colleghi, gli addetti ai lavori. Ma ormai ho imparato che l’autenticità è preziosa. E quindi sarò ..me. E spero che mi verrà perdonato se sbaglierò qualcosa”.

Le figure non totalmente dedicate al grande schermo non sempre sono benvenute nell’ambiente del cinema. E’ stato così anche per te?

“Magari in un passato non troppo recente qualche resistenza l’ho percepita. Però la mia famiglia e il mio compagno mi hanno sempre ricordato: ‘La tua rivincita è sul campo, le chiacchiere alla fine non spostano niente’. E non ho drammatizzato”.

Sei ex aequo con Miriam Leone nella nostra Power List degli attori, registi e autori più influenti del cinema. E tra poco vi ritroveremo nello stesso film, Diabolik, tu come ex del protagonista, lei come oggetto del suo interesse. Che esperienza è stata?

“I Manetti mi hanno chiamata per dirmi: “Ti vogliamo bene e sei sempre stata la nostra protagonista però quello di Eva Kant non sembra un ruolo per te”. Ho risposto: “E secondo voi ci rimango male? Come posso pensarmi nei panni di Eva Kant?”. E loro: “Però ti vorremmo con noi comunque”. “Con voi mi calo in qualunque ruolo”. E così io che interpreto sempre donne dal temperamento forte, in Diabolik sono Elisabeth Gay, remissiva al mille per mille. Quella avvenente è Miriam! Recitare è stato difficile perché si parte da un fumetto, da una realtà un po’ astratta, le battute erano anche scritte in una forma inconsueta. Ho gli occhi viola! E parlo con un accento che non è il mio. Però con i Manetti più le cose sono difficili e strane, più sono divertenti”.

Chiudi gli occhi e pensa al personaggio che avresti voluto essere in uno dei grandi film di sempre.

Mary Poppins! Quello con Julie Andrews. E mi sarebbe piaciuto anche essere nata qualche anno prima, e poter vivere il cinema di Mastroianni, Loren, De Sica, Ettore Scola. Non mi stanco mai di riguardare quei film”.

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