La ghost story iraniana Zalava, di Arsalan Amiri, vince la 36esima Settimana Internazionale della Critica, aggiudicandosi il Gran Premio Settimana Internazionale della Critica, assegnato dalla giuria internazionale composta da Claudio Cupellini, Vanja Kaludjercic e Sandrine Marques.
«La giuria», si legge nella motivazione, «è rimasta colpita dall’abile maestria del regista nella realizzazione del suo film d’esordio. È un lavoro maturo che naviga con competenza attraverso diversi stati d’animo». Si elogia poi il messaggio del film su temi come «superstizione e ignoranza, così rilevante per questi tempi difficili. Il regista rappresenta una voce fresca che, attraverso un linguaggio cinematografico giocoso, trasmette un messaggio universale». A Zalava anche il Premio Internazionale FIPRESCI, assegnato dalla Fédération Internationale de la Presse Cinématographique.
A Erasing Frank (Eltörölni Frankot) di Gábor Fabricius va invece il Premio Circolo del Cinema di Verona al film più innovativo. Il Premio Mario Serandrei – Hotel Saturnia per il Miglior Contributo Tecnico è andato a They Carry Death (Eles transportan a morte), di Helena Girón e Samuel M. Delgado. Alla 36ma SIC, inoltre, va il Premio Queer Lion per il lungometraggio di chusura La dernière séance, di Gianluca Matarrese. Il Premio “Autrici under 40”, dedicato a Valentina Pedicini, è stato assegnato invece a Ekaterina Selenkina per Detours.
Per i corti della sesta edizione SIC@SIC, la giuria composta da Jacopo Chessa, Silvia Luzi e Nadia Trevisan ha attribuito il Premio Miglior Cortometraggio a Inchei di Federico Demattè, che si aggiudica anche il Premio Migliore Regia. A L’incanto di Chiara Caterina va invece il Premio Miglior Contributo Tecnico.
«Un’edizione dallo sguardo plurale, curioso e onnivoro, orientato a rappresentare la vasta complessità del presente attraverso temi universali e forme originali», commenta Beatrice Fiorentino, Delegato Generale della SIC. Che, aggiunge il Presidente del Sindacato Nazionale Critici Cinematografici Italiani (SNCCI) Franco Montini, «pur essendo da sempre concentrata su nuovi autori, nuovi linguaggi, proposte inusuali e inconsuete, non intende promuovere un unico ed esclusivo modello cinematografico, ma portare alla luce tutto ciò che per i più svariati motivi, giudica meritevole di interesse».
