Ezio Bosso. Le cose che restano

La musica è protagonista di Venezia 78. E proprio oggi abbiamo uno degli appuntamenti cine-musicali più attesi al Lido, il doc di Giorgio Verdelli Ezio Bosso. Le cose che restano, sul pianista, compositore e direttore d’orchestra scomparso nel 2020 e amatissimo dal pubblico. «Credo ci sia un bisogno di riappropriarsi della memoria, e nulla come la musica scatena i ricordi»: è questa, secondo il regista, una delle ragioni per cui i documentari sui personaggi musicali stanno riscuotendo tanto seguito ultimamente: «Non ci sono più i grandi miti, le grandi star, e tu le vuoi vedere, le vuoi rivivere». Bosso, dice Verdelli, è stato «una sorta di filosofo della musica, non solo per quello che suonava ma anche per quello che diceva, e per come raccontava la musica. Ha fatto avvicinare tanti alla musica colta, classica». Un discorso a 360 gradi, quello del film (prodotto da Silvia Fiorani per Sudovest Produzioni, con Indigo Film e Rai Cinema), perché «mai come in questo caso la vita di una persona è così connessa con la sua musica». Verdelli ha già realizzato doc biografico-musicali molto apprezzati come Pino Daniele – Il tempo resterà (Nastro d’argento 2018) e Paolo Conte, Via con me (al Lido lo scorso anno). Stavolta, «diversamente da altri film che ho fatto, non c’è un narratore, il narratore è lo stesso Bosso», con la partecipazione di familiari, collaboratori e amici tra cui Paolo Fresu, Gabriele Salvatores e Silvio Orlando. È profondo, non a caso, il rapporto del musicista col cinema, includendo la colonna sonora di quattro film di Salvatores (e persino del recente Marx può aspettare di Bellocchio). Verdelli anticipa quindi alcune “chicche”: «Abbiamo trovato le immagini di uno spettacolo, replicato solo tre volte, che fecero insieme Ezio Bosso col suo quartetto, l’Orchestra del Regio e Salvatores per Io non ho paura, in forma di lettura sulle immagini del film». Vedremo inoltre, fornito dal produttore Nicola Giuliano (da cui è nata l’idea del doc), un backstage dell’incisione delle musiche di Bosso per Il ragazzo invisibile realizzata a Abbey Road con la London Symphony Orchestra. E sentiremo il brano inedito di Bosso che dà il titolo al film, The Things That Remain.

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