Il film del giorno: Bardo, falsa crónica de unas cuantas verdades

C’è un altro importante ritorno nella riapparizione di Alejandro Gonzalez Iñárritu alla Mostra Internazionale di Cinema di Venezia, che lo aveva già accolto in passato per il collettivo 11 settembre 2001 (2002), 21 grammi (2003) e il fortunatissimo Birdman, che proprio dal Lido iniziò il percorso che nel 2015 lo portò alla vittoria di quattro Premi Oscar. Per il nuovo Bardo, falsa crónica de unas cuantas verdades, il regista messicano ha scelto infatti di tornare a girare nella sua città natale, quella Ciudad de Mexico che non raccontava dallo storico Amores Perros del 2000 e che ci assicura che vedremo “come non l’avevamo mai vista”.

Alfonso Cuarón aveva fatto qualcosa del genere quando, a quasi venti anni dal Y tu mamá también premiato a Venezia nel 2001, nel 2018 conquistò il Leone d’Oro – e tre Oscar – con lo splendido Roma, girato nell’ex Distrito Federal. Un precedente promettente per Iñárritu, che incurante di scaramanzie e aspettative, ha chiamato con sé parte del team di quel film e lo scenografo Eugenio Caballero (già Oscar per Il Labirinto del Fauno di Guillermo del Toro) per lanciare la propria sfida all’Academy e invadere la città con ragazze dai capelli verdi o arancioni, elmetti e impiegati in giacca e cravatta, dal Castillo de Chapultepec a El Zocalo.

Daniel Giménez Cacho è il protagonista della storia di un noto giornalista e documentarista messicano che torna nella sua terra natale per affrontare una crisi esistenziale, chiarire ogni dubbio sulla propria identità e le relazioni familiari, tra ricordi confusi del passato e un Paese che gli offre una realtà completamente nuova. Un viaggio che qualcuno ha già presentato come “epico” e che potrebbe rivelare molto del filmmaker, che ci ha lavorato per quasi cinque anni.

Il titolo provvisorio (“Limbo”) e il continuo riferimento al film come a “una fantasia”, farebbero pensare a qualcosa di più stratificato della commedia nostalgica che ci è stata promessa, ma di certo sarà una sorpresa. Come confermato dallo stesso Alberto Barbera al quale Alejandro Gonzalez Iñárritu ha confidato di aver addirittura cambiato modo di sognare dopo aver iniziato a lavorare a quello che sarà sicuramente “il suo film più personale, in cui ha investito tutto se stesso, le sue ossessioni, i suoi sogni e i suoi incubi”. “I sogni come il cinema sono reali, ma non veri… Bardo è la cronaca del viaggio tra quelle due illusioni, le cui frontiere sono indecifrabili” ha spiegato il regista, confessando: “Mai, nella mia vita ho lavorato così e non credo lo farò di nuovo”.


BARDO

Venezia 79 – Concorso 

Messico, 2022, Regia Alejandro Gonzalez Iñárritu, Interpreti Daniel Giménez Cacho, Griselda Siciliani, Ximena Lamadrid, Iker Sanchez Solano, Andrés Almeida, Francisco Rubio, Durata 174′

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