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- Boomerang
- Antikvariati / The Antique
BOOMERANG – opera prima
Germania, Iran. 2024. Regia Shahab Fotouhi. Interpreti Arash Naimian, Yas Farkhondeh, Ali Hanafian, Shaghayegh Jodat. Durata 83’.
Produzione: New Matter Films.
Co-produzione: Rainy Pictures, Zohal Films.
Vendite Internazionali: Cercamon.
Due adolescenti che s’innamorano sotto gli occhi di tutti, mentre una donna si separa dal marito potrebbero essere il tema di una qualunque rom-com, ma essendo il film ambientato in Iran, la prospettiva cambia drasticamente. Boomerang è il raffinato esordio di Shahab Fotouhi (già alla direzione della fotografia nel documentario Was hast du gestern geträumt, Parajanov? di Faraz Fesharaki nel 2024). Nella sua opera prima Shahab Fotouhi si avvale della collaborazione al montaggio del regista georgiano Alexandre Koberidze per dipingere un’istantanea sociologica della Teheran moderna. Nel corso di una settimana Boomerang narra in parallelo il matrimonio che volge al termine di due persone che appartengono a una generazione apparentemente senza speranza e sconfitta e la storia d’amore appena iniziata tra due giovani che, in modo nuovo, stanno scoprendo la città e le sue realtà politiche.
Oscar Cosulich
THE ANTIQUE, LA REGISTA: «SONO SOTTO CENSURA»
«Siamo sconcertati»: con queste parole il Presidente delle Giornate degli Autori Francesco Ranieri Martinotti apre l’incontro che avrebbe dovuto essere un Q+A sul titolo in concorso The Antique (Antikvariati) della georgiana Russudan Glurjidze, bloccato a seguito di un decreto del Tribunale di Venezia, sulla base di una contestazione mossa dai produttori di minoranza (tra cui la russa Viva Film) e riguardante il copyright sulla sceneggiatura. L’ultima proiezione prevista di The Antique, quella del 6 settembre, risulta ancora sospesa. «Ci è stato vietato di raccontare la nostra storia», ha detto la regista che, non entrando nei dettagli tecnico-legali della vicenda, ne ha dato una lettura in chiave politica, tra gli applausi solidali della sala, (affiancata dalla protagonista del film Salome Demuria) e ha lanciato un appello ai giornalisti: «Per favore, fate del vostro meglio per sensibilizzare la comunità del cinema e far sì che la proiezione abbia luogo. Sono nel cuore dell’Europa e sono sotto censura. Questo, dopo Venezia, può diventare un film fantasma. Abbiamo il dovere di metterci la faccia», dice il Delegato generale delle GdA Giorgio Gosetti. «Stiamo perdendo un’occasione», sottolinea Martinotti, «quella di vedere un film indipendente la cui storia può dar fastidio a qualcuno ma è accaduta realmente». Ossia, la vicenda delle espulsioni di massa dei georgiani dalla Russia nel 2006, da cui il sospetto diffuso che dietro la contestazione che ha oscurato il film l’ombra del governo di Mosca. «La politica c’entra, moltissimo», chiosa Marina Fabbri: «Nel film è centrale un oggetto, un armadio. Gli armadi si chiudono ma si possono anche riaprire».
Emanuele Bucci