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Cronache dal lido: Marinelli, Germano e Servillo, Nuovo IMAIE Talent Award, Lion Raz

M. Il figlio del secolo, Marinelli: “Da antifascista, una esperienza dolorosa”

«Per fare questo lavoro onestamente devi sospendere il giudizio, e sospendere per i sette mesi delle riprese il giudizio su Mussolini da antifascista convinto quale sono è stata una delle cose più dolorose della mia vita. Vengo da una famiglia antifascista e ne sono fermamente convinto, ma ho capito che interpretare il Duce poteva essere una maniera per prendermi una piccola responsabilità storica». Luca Marinelli, protagonista della serie M – Il figlio del Secolo, diretta da Joe Wright, tratta dall’omonimo romanzo di Antonio Scurati vincitore del Premio Strega, in arrivo nel 2025 in esclusiva su Sky e NOW, irrompe Fuori concorso alla Mostra del Cinema di Venezia con tutto il suo carico di attualità. La presunta censura piovuta su Scurati, depennato qualche mese fa da un programma Rai, è ancora una ferita aperta. «Trovo sia vergognoso ciò che è successo – chiarisce Marinelli – Siamo in un paese democratico e non in una dittatura». «Ho sempre pensato che il cinema – aggiunge Scurati – fosse il naturale prolungamento del mio romanzo-documentario Trattandosi del fascismo era fondamentale raccontarlo con uno sguardo nuovo, ma sempre antifascista e pur nelle sue diversità credo che il film conservi la vocazione di rappresentare in forma mobilitante le coscienze degli spettatori e far capire quale seduzione avesse il fascismo e far provare “repulsa”».

Scritta da Stefano Bises e Davide Serino, la serie, la cui colonna sonora è composta da Tom Rowlands dei The Chemical Brothers, ha nel cast anche Francesco Russo e Barbara Chichiarelli. La scelta di far guardare in camera Mussolini che, in determinati momenti, si rivolge direttamente allo spettatore per raccontare i suoi veri pensieri ha per Wright un significato particolare. «Credo che non ci sia distinzione tra Mussolini uomo e politico, sono assolutamente inscindibili: il fascismo è la versione politica della mascolinità tossica. I toni grotteschi usati a volte sono stati una traiettoria scelta, perché era una cifra che gli apparteneva. Questo lato da “bestia da palcoscenico” come veniva definito Mussolini, lo ha usato per arrivare al potere».

 


Iddu, a Venezia 81: «Il mondo tragico e grottesco di Matteo Messina Denaro»

Quei primi ‘pizzini’ che cominciarono a circolare anni prima della scomparsa di Matteo Messina Denaro hanno ispirato i registi e sceneggiatori Antonio Piazza e Fabio Grassadonia (Sicilian Ghost Story, 2017) nella prima concezione di un film sulla figura, all’epoca ancora sottovalutata, di uno dei boss di Cosa Nostra di maggior spicco. Iddu, loro terzo film, è stato presentato ieri in concorso alla 81ma Mostra del Cinema di Venezia.

Iddu riesce a non creare alcuna fascinazione rispetto a quel mondo – sottolinea Elio Germano – Sono tutti personaggi estremamente mediocri con la loro bassezza umana”.

La storia di Matteo Messina Denaro è la storia del figlio perfetto. Il padre ha riconosciuto subito nel bambino il suo erede naturale, pur non essendo il primogenito – spiega Gassadonia – Rappresentazione di quella forma patologica di patriarcato che ha bloccato lo sviluppo civile di determinati territori e ha generato figli disumanizzati. Per noi questo era il cuore della faccenda”.

Iddu offre una prospettiva sul mostro criminale del tutto inedita, “disturbante, ma che serve ad uscire dallo stereotipo”, racconta ancora Elio Germano. “È la patologia degli italiani che si sentono di avere più diritto degli altri ad avere diritti.

Toni Servillo racconta: “Quando ho letto la sceneggiatura ho trovato tutto talmente inverosimile che si è aperto per me un lavoro come attore estremamente appassionante.  Il mio personaggio, Catello, dà al film una cifra grottesca, ma nelle intenzioni dei due registi siamo lontani dalla innocua atmosfera della farsa, ma siamo nell’atmosfera graffiante del grottesco, dove il grottesco intensifica l’interpretazione della realtà per dare un segno più spesso del carattere di quella realtà di cui ci sta occupando in modo che dietro alla facciata della insensata ridicolaggine di certe situazioni si colga il tragico”.

 

DA VENEZIA ALLO STREAMING: Lion Raz: “Prima Soda, poi Fauda 5” 

L’attore che interpreta Doron nella serie di Netflix di successo è protagonista di un film ambientato nei kibbutz degli anni ’50, tra memoria e lacerazioni, presentato in anteprima a Venezia

Ci sarà una quinta stagione di Fauda. La stiamo scrivendo. Anche la terribile, drammatica attualità che stiamo vivendo lo richiede”. Lo ha svelato Lion Raz, il Doron di Fauda, appunto, l’attore israeliano più noto a livello internazionale, sbarcato al Lido per un’anteprima mondiale svoltasi a margine della Mostra del Cinema, quella di Soda di Erez Tadmor, di cui la star di Fauda è protagonista, con accanto l’attrice Rotem Sela. Il film, tratto da una storia realmente accaduta, ambientata nel 1956 in Israele, vede Sela nel ruolo di una sarta sospettata di essere stata un kapò durante la Shoah, e Raz nelle vesti di Shalom, un ex partigiano che si innamora della sarta, mentre attorno a lei le voci si moltiplicano, mettendo in crisi anche Shalom. La vicenda è simile a quella vissuta dal padre del regista, partigiano ebreo durante la Seconda Guerra Mondiale trasferito in Israele. “E’ difficile giudicare il personaggio interpretato da Sela – ha detto Raz – che ha dovuto scegliere tra collaborare o vedere morire i propri figli”.  Raz, che di Fauda è anche ideatore e produttore, così come di altre storie di grande successo internazionale, da Hit & Run a Ghost of Beirut, è un ex membro delle forze speciali israeliane, nelle quali si arruolò dopo aver visto morire la sua fidanzata in un attentato. La sua visione del conflitto israelo-palestinese è considerata non ortodossa nel suo Paese, dove più, di una volta si sono levate critiche a Fauda da settori della destra. Per lui la differenza tra il pur drammatico periodo trattato nel film e l’oggi è soprattutto una: “Allora c’era comunque la speranza di un avvenire migliore, oggi no”. Su come far cessare la cruenta occupazione israeliana di Gaza seguita alle stragi di Hamas del 7 ottobre ha una ricetta semplice: “basta rilasciare gli ostaggi israeliani. E la guerra finirà”. 

 

A TECLA INSOLIA E MARTINA SCRINZI IL NUOVO IMAIE

Due attrici promettenti e apprezzate a Venezia 81 si aggiudicano il Nuovo IMAIE Talent Award, premio collaterale della Mostra: si tratta di Tecla Insolia per Familia (Orizzonti) e di Martina Scrinzi per Vermiglio (Concorso). Sono state selezionate dal SNGCI e dal SNCCI, presieduti rispettivamente da Laura Delli Colli e Cristiana Paternò. Madrina di quest’edizione dei riconoscimenti, la decima, è stata Teresa Saponangelo.

 

JOKER E IDDU TRA I VINCITORI DEL SOUNDTRACK STARS AWARD

La colonna sonora di Joker: Folie à deux, a cura di Hildur Guònattodir e impreziosita dalle performance di Joaquin Phoenix e Lady Gaga, vince il Soundtrack Stars Award, i premi ideati e prodotti da Andrea Camporesi (Free Event) e organizzati con il SNGCI. La giuria della 12ma edizione, presieduta da Laura Delli Colli e formata da Alessandra Magliaro, Alessandra Vitali, Giuseppe Fantasia, Denise Negri, Paolo Sommaruga, Stefania Ulivi, Fulvia Caprara, Carola Carulli, Flavio Natalia, Marina Sanna e Susanna Rotunno ha incoronato poi Colapesce per Iddu tra le colonne sonore dei film italiani a Venezia 81. Soundtrack Stars Award dell’anno a Margherita Vicario per Gloria!. I Premi speciali sono andati a Fabio Massimo Capogrosso (sue le colonne sonore di Se posso permettermi e Il tempo che ci vuole) e CAM Sugar, omaggiando anche Piero Piccioni per il restauro (a Venezia Classici) di Travolti da un insolito destino nell’azzurro mare d’agosto. Apertura musicale dell’evento di quest’anno a cura del fisarmonicista Raffaele Damen.

 

Festa per PAPMusic alla Villa il Nidiolo

È stato presentato al Lido di Venezia il film di animazione PAPMusic – Animation for Fashion, il primo lungometraggio di animazione in full CGI scritto e diretto dalla cantautrice e star dei social LeiKiè. Presenti all’evento Andrea carpinteri, Luca abbrescia, Rudy Zerbi la regista leikie’, Fernando proce e la modella Ginta. Il film uscirà nelle sale il 26 settembre.

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