HomeCiak In Mostra 2024Il film del giorno: Babygirl di Halina Reijn

Il film del giorno: Babygirl di Halina Reijn

BABYGIRL 

Venezia 81 – Concorso 

Usa, 2024 Regia Halina Reijn Interpreti Nicole Kidman, Harris Dickinson, Antonio Banderas, Sophie Wilde, Esther McGregor  Distribuzione Eagle Pictures Durata 114’ 

Halina Reijn è un nome da tenere d’occhio. Ce lo conferma la sua terza collaborazione con A24, che dopo il drammatico Instinct (2019) e l’horror satirico Bodies Bodies Bodies (2022) accompagna la regista e sceneggiatrice olandese per la prima volta a Venezia direttamente nel Concorso ufficiale. L’occasione è il thriller erotico Babygirl, che già in partenza ringraziamo per riportare al Lido una star come Nicole Kidman a distanza di vent’anni dalla sua ultima volta, quando venne per Birth di Jonathan Glazer (in concorso nel 2004) e ben venticinque anni dopo la storica anteprima, al fianco dell’allora marito Tom Cruise, di Eyes Wide Shut di Stanley Kubrick. Film con il quale, tra l’altro, Babygirl condivide il tema principale, il sesso e le sue dinamiche di potere, affrontate da Halina Reijn sotto forma di triangolo amoroso. «Abbiamo tutti una piccola scatola nera piena di fantasie proibite che potremmo non confessare mai a nessuno» ha raccontato la regista. «Sono affascinata dalla dualità della natura umana e questo film è un tentativo di far luce, senza giudicare, sulle forze contrapposte che compongono le nostre personalità». Babygirl segue infatti la storia di un’amministratrice delegata potente e autoritaria (Kidman) che inizia una relazione sado-masochista con un giovane stagista per il quale rischia la carriera e il matrimonio con suo marito (Antonio Banderas). Ad interpretare il carismatico amante troviamo Harris Dickinson, uno degli astri nascenti della giovane Hollywood dopo le interpretazioni in Triangle of Sadness e The Warrior: The Iron Claw. Completano il cast l’altrettanto talentuosa Sophie Wilde di Talk to Me ed Esther McGregor. «Invecchiare significa affrontare l’infinità del tutto» spiega ancora Halina Reijn tra le note di regia. «Nella mezza età non possiamo più nasconderci e siamo costrette ad affrontare i nostri demoni: più reprimiamo la nostra ombra, più pericoloso e dirompente può diventare il nostro comportamento».

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