Maria
Italia/Germania/Usa, 2024. Regia Pablo Larraín. Interpreti Angelina Jolie, Pierfrancesco Favino, Alba Rohrwacher, Haluk Bilginer, Kodi Smit-McPhee. Durata 124’
Solo un anno fa aveva celebrato il Premio alla Miglior Sceneggiatura conquistato proprio al Lido, dove oggi Pablo Larraín presenta il suo ultimo Maria, in concorso alla 81ª Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia. Ideale conclusione della trilogia dedicata alle grandi figure femminili del XX secolo – completata da Jackie e Spencer (selezionate da Alberto Barbera nel 2016 e nel 2021, rispettivamente) – che lo ha portato a lasciare temporaneamente il suo Cile, il film ci mostra Angelina Jolie trasformata nella divina Callas, ripresa nei suoi anni parigini, gli ultimi prima della morte sopraggiunta per arresto cardiaco a 53 anni. E proprio nella Ville Lumière si sono svolte le riprese, iniziate lo scorso ottobre a Budapest e che per otto settimane hanno toccato anche la Grecia e Milano (dove il regista ha girato dentro La Scala). Una produzione che, come ha detto Larraín stesso, “farà conoscere la vita e il lavoro straordinari di Maria Callas al pubblico di tutto il mondo, grazie all’eccezionale sceneggiatura di Steve Knight” – lo stesso del film del 2021 su Lady Diana e Peaky Blinders – e che permetterà al cineasta latinoamericano “di unire le due passioni più profonde e personali, il cinema e l’opera” e realizzare “un sogno tanto atteso”.
Nel quale troviamo anche Valeria Golino, come Yakinthi Callas, sorella della soprano, Pierfrancesco Favino e Alba Rohrwacher, chiamati a interpretare due fedelissimi collaboratori, con Alessandro Bressanello (l’imprenditore Giovanni Battista Meneghini, suo ex marito), Haluk Bilginer (Aristóteles Onassis) e Kodi Smit-McPhee.
Alcuni degli “interpreti di grande statura” che impreziosiscono il film citati recentemente da Paolo Del Brocco, amministratore delegato di Rai Cinema, in occasione dell’annuncio che sarà 01 Distribution a portare nelle sale un film “che mette al centro il mito di una delle figure più emblematiche della nostra storia culturale contemporanea, il cui ricordo ed eredità sono destinati a restare nel tempo“, per usare le sue parole. E che farà scoprire a molti – forse più giovani – una icona mondiale, la sua voce incredibile e l’irresistibile personalità che spetterà ad Angelina Jolie far rivivere sullo schermo. “Prendo molto sul serio la responsabilità nei confronti della vita e dell’eredità di Maria – ha detto la protagonista. – Darò il massimo per affrontare la sfida. Pablo Larraín è un regista che ammiro da tempo“, definendo “un sogno” la possibilità di lavorare con lui (che al Lido sarà anche in veste di produttore esecutivo della serie tv M. Il figlio del secolo, come Paolo Sorrentino). E forse anche quella di indossare i costumi realizzati a partire dagli abiti originali della Callas, ma senza acquistare nuove pellicce – in osservanza a quanto concordato con la PETA e altre associazioni animaliste – e potendo contare su capi vintage provenienti dalla collezione d’archivio del costumista Massimo Cantini Parrini.