Non serve scomodare i latini che dalla radice di bonus hanno creato il termine bellus, a noi bastano semplicemente due nomi: Brad e George. Si dirà, ma oggi la bellezza ha altri visi, basti ricordare il tripudio concesso proprio qui alla Mostra al giovane Timothée Chalamet un paio di anni fa. Ma la forza del cinema è anche di rendere imperitura l’età, scompaginare dati anagrafici che attraversano le generazioni e consacrano quei divi nati belli, ma diventati bravi. Lasciamo ad altri l’onere di disquisire sul politicamente corretto che scorre tra bellezza e talento. Perché il Lido è anche glamour, pop, seduzione, arte che esce dallo schermo per mostrarsi in tutto il suo splendore a noi umani, capaci di aspettare ore sotto un sole torrido che di bello in questi giorni non ha nulla, solo per guardare da vicino. È successo nei giorni scorsi con Angelina Jolie, Nicole Kidman, Monica Bellucci, Pierfrancesco Favino, Alessandro Borghi, Jude Law, succederà oggi con Brad Pitt e George Clooney, in Laguna per presentare Wolfs. Senza dimenticare Richard Gere, anche lui qui oggi per una Masterclass. Ricordare l’età di lor signori non serve, siamo pronti a giurare che ci saranno orde di ragazzine di fronte al red carpet in fervida attesa, giovanissime che considerano vecchi i genitori quarantenni, ma disposte a tutto per un sorriso di due sessantenni, icone che vanno oltre il confine del semplice fascino per entrare in quello del mito, termine che nell’antica Grecia serviva a evocare figure divine. Ed è proprio questo che fa della Mostra una zona franca, un territorio in grado di cancellare la distanza: il bello è a un passo, giusto a portata di transenna, una questione di attimi, un clic, un sorriso, e hai il volto che ti resta impresso per sempre, sul grande schermo come sullo smartphone. Essere Brad e George va oltre le liti con Angelina o l’amore eterno con Amal, è quel bello che supera l’arte, e in questo caso no, non c’entra la stampa, bellezza.