HomeCiak In Mostra 2024Sesso e psicanalisi, al tempo di Venezia 81 

Sesso e psicanalisi, al tempo di Venezia 81 

Se thanatos prende il sopravvento con guerre e morte, allora rispondiamo con eros.   

Se a spaventare è la nostra parte più cruenta e conflittuale, allora rendiamo grazie alla vitalità, là dove si può. Se tanti film sono dedicati al conflitto in Medio Oriente, che preoccupa e angoscia con le immagini traumatiche presenti quotidianamente ai nostri occhi, così si dà terreno alla fantasia.

E a dare spazio alla sessualità, che di eros è l’espressione più imponente, nelle sue più variegate forme, ci pensa questa Venezia 81. Meno male, perchè di fatto è la parte più importante e creativa della vita umana. Riprendono forma i corpi (soprattutto dopo gli anni del covid), il desiderio, l’attrazione verso l’altro. Non importa come questo è fatto, o verso chi il desiderio è rivolto. Attenzione viene dedicata alla verità nuda e cruda della mente umana, e nelle sfaccettature più ampie del mondo delle fantasie sessuali. Anche se sconfinano nel non dicibile, secondo i presunti dettami delle leggi ancora esistenti della normopatia. 

Quindi il più possibile si rappresenta nei film l’eros, senza quelle sovrastrutture difensive, tanto note alla psicoanalisi. L’attrazione di una signora per un giovanissimo uomo (Babygirl), o l’ascesa al porno di un volitivo Schicchi (Diva Futura), o Joker 2, coraggioso nel far addentrare lo spettatore nei meandri della folie a deux, o ancora i segreti più oscuri che emergono dal passato in Disclaimer di Alfonso Cuaron, sono alcuni degli esempi di come questa Mostra abbia voluto rappresentare il sesso e la sessualità. Siamo fatti di carne e ossa, come dire, ma non solo. Anche di desiderio. E senza questo le prime due non reggono. Il cinema ci aiuta, come sempre, nel riconoscerlo e nel rappresentarcelo. 

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