Cronache dal Lido

IN QUESTA PAGINA:

  • Intervista a Mark Cousins per Marcia su Roma
  • La mostra dei 70 anni dell’ANAC
  • Adam Driver
  • Catherine Deneuve

Mark Cousins: «Il mio Marcia su Roma, un vaccino per la democrazia»

Mark Cousins

«Io amo il cinema, penso che le immagini siano qualcosa di fantastico, ma mi sono trovato di fronte a immagini che schiacciano le persone, ed è facile perciò cadere nella disperazione»: per il regista irlandese Mark Cousins è stata una sfida anche emotiva entrare nei meccanismi della propaganda fascista e rivisitare le testimonianze dei suoi orrori col documentario Marcia su Roma, che ha aperto oggi le Giornate degli Autori. A presentare con lui il film (una produzione Palomar Doc, prodotta da Palomar in collaborazione con Il Saggiatore e il Centro Sperimentale di Cinematografia), i co-autori del soggetto Tommaso Renzoni e Tony Saccucci, anche co-sceneggiatore del doc. Dove la critica politica non ha risparmiato molti leader politici di oggi, da Viktor Orbán a Donald Trump passando per Giorgia Meloni. «Non stiamo dicendo», ha specificato Cousins, «che questi politici siano come Mussolini, riteniamo però che lascino spazio a cose estremamente pericolose, e quindi la direzione in cui vanno non è positiva». «Possiamo dire», prosegue il regista, «che il fascismo non è una linea retta, ma un ciclo che si ripete, lo vediamo adesso in Brasile e in altri Paesi». Da questo punto di vista, Marcia su Roma, denunciando e decostruendo l’uso distorto dei media per rafforzare movimenti e regimi autoritari, vuole essere nelle intenzioni del filmmaker e dei suoi co-autori «un vaccino per la democrazia». Il doc, tra le altre cose, si sofferma sulla questione oggi assai discussa dell’opportunità o meno di conservare opere d’arte e altre vestigia delle dittature passate. «Penso che nulla dovrebbe essere cancellato», ha affermato al riguardo Cousins, secondo cui ad esempio i manufatti del nazismo andrebbero «trasportati nei musei e conservati per motivi di studio». Il film conta poi sull’apporto di Alba Rohrwacher, che interpreta l’allegorico personaggio di Anna. «Quando fai un film come questo», spiega il regista, «il rischio è di avere tutto sfondo e nessun primo piano, invece devi avere entrambi. Sentivo la necessità di qualcuno che ci guardasse negli occhi, cosa che questo personaggio fa». E, a proposito della scelta di Rohrwacher per la parte, aggiunge: «Sebbene non l’avessi mai incontrata, l’ho sempre ammirata. Conosco sua sorella Alice, allora le ho mandato un’e-mail chiedendole se Alba avrebbe potuto prendere in considerazione la proposta. Trenta minuti dopo Alba mi ha risposto dicendomi “Sì, sì, sì!”».

Emanuele Bucci


 

Una mostra per i 70 anni dell’Anac 

Era il 1952 quando nello studio di un notaio venne fondata l’Anac, l’Associazione nazionale autori cinematografici, a cui Francesco Ranieri Martinotti, Italo Moscati e Alessandro Rossetti, hanno voluto dedicare una mostra, L’onda lunga, che si inaugura oggi alla Sala Laguna, per poi approdare alla Casa del cinema di Roma.  «Settanta anni non sono pochi – sottolinea Francesco Ranieri Martinotti -, resistere in un panorama cambiato totalmente non era facile. Da allora a oggi l’Anac non ha mai smesso di parlare liberamente e fare battaglie politiche, civili e legate al racconto della nostra Italia. Abbiamo realizzato questa mostra in una sala cinematografica perché siamo convinti che il cinema vada visto sul grande schermo e vada incentivata la visione collettiva delle opere cinematografiche». Tra immagini di archivio e documenti, nell’esposizione non mancano disegni firmati da Scola, Pasolini e Scarpelli. «Questa mostra non è solo una celebrazione, ma una ricostruzione storica di quello che è accaduto dalla fondazione ad oggi – aggiunge Rossetti –. E’ un lavoro complesso che prevede la valorizzazione del materiale di archivio che possediamo nella sede Anac, che comprende anche un documentario dedicato alla ricostruzione della figura dell’intellettuale e del suo rapporto profondo con la società.  La mostra, realizzata su pannelli mobili, è divisa in otto sezioni, ci sono alcuni disegni realizzati durante le lunghe riunioni da Scarpelli padre e figlio, Pasolini e Scola, e una parte significativa è rivolta al lavoro fatto a Venezia con la contestazione del ‘68 di cui Italo Moscati fu protagonista: c’è una foto che abbiamo scovato dove si intravede Pasolini che si erge dalla folla, tra cui compare anche Italo». Una contestazione di cui il cinema di oggi dovrebbe recuperare se non la forza, almeno i principi. «Sappiamo che oggi il cinema ha tante questioni da risolvere – conclude Moscati – All’epoca si facevano cose di una forza incredibile tanto che poi il nostro cinema ha preso il suo volo, ora dobbiamo trovare una strada che sia simile ma diversa, per capire quello che è accaduto e che dovrebbe accadere». 

Tiziana Leone


Le parole dei protagonisti

Un Adam Driver come non l’abbiamo mai visto, con una pancia ingombrante e una stempiatura evidente sulla fronte. È la trasformazione messa in atto per il suo Jack Gladney in White Noise, il film d’apertura di Venezia 79 diretto da Noah Baumbach presentato ieri in anteprima mondiale. Un look – quello avuto durante i giorni delle riprese – non proprio da sex symbol, sul quale ha scherzato lo stesso attore in conferenza stampa:

«Sono ingrassato, mi hanno tolto i capelli e avevamo anche una pancia finta di scorta, che però non ci è servita! Era proprio la mia».

Adam Driver © La Biennale

L’attore è stato protagonista anche nella sera d’apertura in Sala Grande dove, insieme al regista Noah Baumbach e alla co-protagonista Greta Gerwig è stato accolto con un lungo applauso a fine proiezione.


“Ho un ricordo vivido della prima volta che sono stata alla Biennale: era il 1967 e recitavo nel film che vinse il Leone d’Oro, Belle De Jour. Quello di Venezia è sempre stato un festival molto importante per me, per la mia carriera.”

Parole di Catherine Deneuve, protagonista della giornata di ieri al Lido dov’è stata premiata con il Leone d’Oro alla carriera.

Catherine Deneuve © La Biennale

Add to Collection

No Collections

Here you'll find all collections you've created before.