Film in gara oggi: Argentina, 1985 / All the Beauty and the Bloodshed

IN QUESTA PAGINA: 

  • All the Beauty and the Bloodshed
  • Argentina, 1985

ALL THE BEAUTY AND THE BLOODSHED

Usa, 2022, Regia Laura Poitras, Interpreti Nan Goldin, Durata 113′

Sempre più, in questi anni, abbiamo parlato e sentito sproloquiare della cosiddetta Big Pharma, degli interessi e gli scandali legati alla grande industria farmaceutica mondiale. Aziende dai fatturati miliardari che gestiscono produzione, commercializzazione e distribuzione di farmaci e medicinali in tutto il mondo, spesso al centro di teorie del complotto, altrettanto di frequente oggetto di analisi e ricostruzioni, come quella che fa la statunitense Laura Poitras nel documentario in concorso a Venezia 79.

Vincitrice del Premio Oscar di categoria per il Citizenfour del 2015 (e nominata per il My Country, My Country nel 2017), la documentarista si è “meritata” il concorso – per dirla con Alberto Barbera – per “il ritratto di una straordinaria artista, ma anche della generazione che ha costruito la cultura underground della New York negli anni ‘70 e ‘80″ che è questo”film militante”. Un “lavoro artistico rivoluzionario” diverso dai tanti precedenti sul tema – da Il venditore di medicine con Claudio Santamaria alla specifica serie Disney+ Dopesick, con Michael Keaton – e sugli ultimi anni dell’impegno della rinomata fotografa Nan Goldin contro la famiglia Suckler e la Purdue Pharma, produttori dell’OxyContin, narcotico responsabile di un’epidemia di dipendenza che negli USA ha causato oltre 400.000 vittime.

Una discesa agli Inferi fragorosa e drammatica la cui narrazione si intreccia con quella della vita e dell’attivismo della Goldin, le cui foto arricchiscono questo All the Beauty and the Bloodshed, oltre a presentarci le tappe della sua educazione suburbana disfunzionale, dalla perdita della sorella adolescente alla lotta contro l’AIDS negli anni ’80. Restituendoci un’opera avvincente e stimolante che collega tragedia personale, consapevolezza politica ed espressione artistica.


ARGENTINA, 1985

Argentina, Usa, 2022, Regia Santiago Mitre, Interpreti Ricardo Darín, Peter Lanzani, Alejandra Flechner, Norman Briski, Durata 140′

Nel 2011 aveva osservato la democrazia, parlando della crisi del potere e l’abitudine a negoziare e ottenere consensi da parte dei politici nel El Estudiante (Premio speciale della Giuria – Cinema del Presente a Locarno), oggi Santiago Mitre scava nel passato più vergognoso della Storia della propria nazione per tornare sulla sanguinosa dittatura militare che lo soggiogò dal 1976 al 1983. Argentina, 1985, con cui il regista di Buenos Aires affronta il concorso di questa edizione, è un dramma politico nel quale si racconta la storia vera degli avvocati Julio Strassera (Ricardo Darín) e Luis Moreno Ocampo (Peter Lanzani), che osarono investigare sulla “Junta Militar” per ottenere giustizia e vedere riconosciute le sofferenze delle tante vittime di quegli anni.

Quasi quattro mesi di dibattimento, con 833 testimoni oculari e sopravvissuti della rete di centri di detenzione e tortura clandestini a ricordare la sorte degli oltre 30.000 desaparecidos. Una gara contro il tempo, tra bombe e minacce di morte, una battaglia tra Davide e Golia ricostruita con meticolosità e passione, e interpretata da grandi attori, sulla quale hanno voluto puntare gli Amazon Studios per il primo film ‘Original’ prodotto in Argentina. Un importante riconoscimento anche questo per lo sceneggiatore e regista quarantaduenne, tra i “più interessanti del momento” nel suo Paese, come lo definisce Alberto Barbera, il primo a sponsorizzare questo “film che andava fatto e che nessuno aveva ancora osato fare”. Che Mitre ha girato negli stessi luoghi nel quale si svolsero le vicende raccontate, e con il quale – ancora una volta – cerca di aiutare la propria generazione, e non solo, a “tornare a credere”.

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