I nostri eroi in gara e il G12 del cinema italiano

Cinque autori in concorso per l’Italia. E oggi è il giorno del più internazionale e atteso, Luca Guadagnino. Già sappiamo che i loro film faranno rumore, non solo per la citazione di Raffaella Carrà nelle fantasie di Penelope Cruz ne L’immensità di Emanuele Crialese o nella voglia di rinfrescarci la memoria di Gianni Amelio ne Il signore delle formiche sul caso Braibanti. Realtà e illusione, cronaca di ieri che diventa fotografia di un mondo che con i diritti civili ancora non ha fatto pace. E forse proprio questo modo di mettere a fuoco la temperatura di un passaggio epocale come quello che stiamo vivendo in un mondo impazzito tra guerre anacronistiche e il panico per i disastri ambientali, trasforma ancora una volta l’appuntamento col cinema mondiale anche in un’occasione per guardarci allo specchio, tutti insieme, nella sala idealmente più affollata che il cinema italiano possa vantare in questi tempi di magra.

Non è un caso che proprio in questo clima il cinema italiano ha vissuto il suo G12, in un incontro al quale l’intera filiera del cinema ha accettato di partecipare ieri qui a Lido, abbattendo ogni steccato. Dodici i protagonisti dell’industria e della cultura cinematografica che hanno accettato di confrontarsi, invitati da Cultura Italiae, su tre parole chiave per il futuro del cinema: creatività, industria, identità. E in cui è maturato l’impegno ad aprirlo davvero un tavolo per capire come aiutare le sale a ritrovare il pubblico, il cinema a ritrovare un equilibrio tra storie e consumo, le piattaforme a dialogare meglio con la distribuzione. E la messa a punto di un piano d’azione che esca dalla tentazione di finanziamenti ‘assistenziali’ ripartendo dalla qualità delle idee e dei progetti. C’erano – ne parliamo all’interno – Alberto Barbera e Paolo del Brocco, Giampaolo Letta, Massimiliano Orfei e Nicola Maccanico, Marta Donzelli e Piera Detassis, Marina Marzotto, Gianluca Curti e Gloria Giorgianni, Mario Lorini e in conclusione Francesco Rutelli e Lucia Borgonzoni, che da sottosegretario alla Cultura uscente, ha auspicato che la linea di rilancio e sostegno di questo Governo prosegua, mettendo a fuoco meglio qualità e quantità degli investimenti. A Venezia, insomma, si è aperto finalmente il dibattito.

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