Domenica 1 Settembre 2020

“Salvatore” di Guadagnino e “Assandira” di Mereu

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Stasera Salvatore – Shoemaker of dreams, Luca Guadagnino rilegge la leggenda del calzolaio dei sogni

«Questo è il lavoro di tutta la mia vita: fare scarpe perfette. Rifiutando di mettere il mio nome su quelle che non lo sono. Quindi, per favore, al di là del ragazzino scalzo e ignorante che è diventato un celebre calzolaio, concentrate la vostra attenzione sul piacere che deriva dal camminare bene». Si specchia nelle parole dell’autobiografia di Salvatore Ferragamo il senso della nuova sfida di Luca Guadagnino, che porta a Venezia fuori concorso la sua incursione nel genere documentario con Salvatore – Shoemaker of dreams, prodotto da Francesco Melzi D’Eril e Gabriele Moratti, e che sarà distribuito nel mondo da Sony. 

La sfida è l’angolazione dalla quale affrontare, senza tradirlo, il racconto di un uomo artefice di un successo divenuto mito e che non ha mai ceduto all’idea di diventare personaggio. E al festival c’è attesa di capire in che modo il regista di Chiamami col tuo nome sia riuscito a comporre, attraverso le immagini e le interviste raccolte, una rappresentazione fedele della vita di Salvatore Ferragamo fondendola con la rilettura personale di un uomo che rappresenta un pezzo di storia della moda e della società italiane, che sappia rispettarne la potentissima semplicità. Perché la formula rivoluzionaria dell’arte del calzolaio dei sogni sta nell’aver compreso che le calzature perfette sono quelle che fanno sentire a suo agio una donna e sanno farla sognare.  Una bellezza fatta di sostanza, maestria, storia e anima. Stasera «Scarpe larghe di dentro e strette di fuori», scherzava Totò. 

La prima di Salvatore – Shoemaker of dreams è in programma oggi alle 13.45 in Sala Grande. 

Sylvia Bartyan

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