Antonio Monda: “Il criterio della qualità”

Il direttore artistico della Festa di Roma illustra contenuti e linee guida della sedicesima edizione, la settima sotto la sua responsabilità

È il settimo anno che ho l’onore di dirigere la Festa del Cinema di Roma, e il secondo che gestisco nel corso della pandemia. Lo scorso anno siamo riusciti a organizzare una Festa al 90% dal vivo, senza alcun episodio di contagio, e, per un’incredibile coincidenza, l’ultimo lockdown è scattato il giorno dopo della chiusura della nostra manifestazione. Abbiamo imparato tutti che è possibile organizzare degli splendidi eventi online, sapendo tuttavia che ciò che avviene dal vivo è certamente più entusiasmante: il nostro obiettivo per questo anno è arrivare al 100% di eventi dal vivo. 

Sono molto orgoglioso del programma che abbiamo costruito quest’anno, per il quale ringrazio il Comitato di Selezione, del quale fanno parte Richard Peña, Giovanna Fulvi, Valerio Carocci, Francesco Zippel e Alberto Crespi. E insieme a loro l’Ufficio Cinema, guidato dall’impareggiabile Alessandra Fontemaggi, insieme a Marta Giovannini e Jacopo Mosca. 

E anche quest’anno abbiamo seguito come unico criterio quello della qualità, sia per quanto riguarda la scelta dei film, che gli omaggi e gli ospiti. In questo catalogo troverete una guida dettagliata al programma: mi limito unicamente a sottolineare che abbiamo l’onore di consegnare i Premi alla Carriera a due giganti del cinema quali Quentin Tarantino e Tim Burton. Oltre all’indubbio prestigio dei due nomi in questione, mi preme sottolineare che, come ogni anno, vengono a Roma senza avere film in promozione, ma unicamente per il prestigio conquistato in questi anni dalla Festa del Cinema. Lo stesso si può dire per la stragrande maggioranza delle star presenti quest’anno, come anche negli anni scorsi. L’apertura è affidata a Gli occhi di Tammy Faye di Michael Showalter: un film su un’incredibile vicenda avvenuta negli Stati Uniti, che racconta come la corruzione sia sempre dietro a chi si atteggia da moralista. La protagonista del film è Jessica Chastain, e sono convinto che la sua straordinaria interpretazione la porterà molto lontano: è un onore accoglierla alla Festa. La chiusura è invece affidata a Eternals diretto dal premio Oscar® Chloé Zhao: siamo felici e orgogliosi di ospitare il suo film. Si tratta di un altro attestato internazionale della reputazione costruita in questi anni. 

Ogni anno suggerisco agli spettatori una particolare attenzione su un film: quest’anno ho l’imbarazzo della scelta, e tra i tanti titoli voglio citare Passing, C’mon C’mon e Muhammad Ali, nel quale viene raccontato non solo lo straordinario e inimitabile campione, ma soprattutto l’uomo, capace di atti controversi ma anche eroici. È un documentario meraviglioso, che testimonia come la storia di questo imprescindibile protagonista del ‘900 si intreccia con quella del razzismo, della lotta per i diritti civili e della guerra del Vietnam, mentre il suo fisico perfetto veniva aggredito gradualmente dal morbo di Parkinson. 

Due anni fa ho avuto il privilegio di accompagnare Martin Scorsese in visita a Papa Francesco. Da quell’incontro e dal loro dialogo è nata la serie Stories of a Generation con Papa Francesco, della quale presenteremo, in anteprima, l’intervista al grande maestro realizzata dalla figlia Francesca: un ulteriore segno di quanto la Festa abbia seminato e generato anche sul piano della realizzazione di nuove opere. 

La struttura della Festa non è cambiata, come non è cambiato lo sguardo sul cinema italiano, che punta alla selezione piuttosto che all’allargamento: a nostro modo di vedere si tratta della maniera migliore per aiutare il cinema del nostro paese. 

Tutto ciò che è stato organizzato non sarebbe stato possibile senza il lavoro costante e preziosissimo della Presidente Laura Delli Colli, che mi è stata a fianco con la consueta saggezza e pazienza, e la Direttrice Generale Francesca Via, che ha cercato di conciliare con attenzione e tenacia le esigenze artistiche con il rispetto del budget. Il mio ringraziamento va a tutto lo staff, e in particolare a coloro che mi sono stati più vicino in questi ultimi mesi: Cristiana Caimmi, Serena Parpaglioni, Christian Garraffa, Margherita Berardelli e Marta Turino che da poche settimane ha iniziato un nuovo lavoro e alla quale auguro ogni successo. E insieme a loro i Soci Fondatori, i Consiglieri di Amministrazione e tutti gli sponsor, che hanno contribuito con generosità, e hanno avuto la finezza di non intervenire mai nel lavoro del sottoscritto e dei selezionatori. 

Nei dieci giorni della Festa vedrete film provenienti da ogni parte del mondo, e il pubblico avrà modo di assistere ogni sera agli Incontri Ravvicinati, che sin dal primo anno della mia direzione si sono rivelati un elemento caratterizzante della Festa: siamo orgogliosi che il nostro modello abbia generato, e continui a generare, imitazioni in numerosi festival internazionali. Oltre agli incontri con Quentin Tarantino e Tim Burton sono felice di ospitare Alfonso Cuarón, che parlerà dei suoi film italiani preferiti, e insieme a lui Luca Guadagnino, che parlerà delle pellicole che hanno cambiato la sua vita, mentre Marco Bellocchio mostrerà in anteprima mondiale alcune sequenze della serie Esterno Notte e i fratelli Manetti di Diabolik. 

Non credo che esista al mondo una città bella come Roma, in particolare a ottobre: siamo felici che la nostra manifestazione, giunta alla sedicesima edizione, sia diventata un appuntamento che per molti è considerato imprescindibile. Si tratta di qualcosa che restituisce, anche a noi che l’abbiamo preparata, il senso ultimo della Festa.

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