Frank Miller + Frank Miller – American Genius

IN QUESTA PAGINA:

  • INCONTRO con FRANK MILLER
  • Frank Miller- American Genius il documentario di Silenn Thomas

 

FRANK MILLER

 

Fumettista, illustratore, sceneggiatore, regista e persino interprete di cammei cinematografici, l’americano Frank Miller (classe 1957) è uno dei più grandi cartoonist contemporanei. Le sue opere, insieme a quelle degli sceneggiatori britannici Neil Gaiman e Alan Moore, hanno rivoluzionato il mondo dei supereroi negli anni ’80, ispirando e condizionando registi come Tim Burton, Zack Snyder, Robert Rodriguez e Christopher Nolan.

Il suo Batman: Il ritorno del Cavaliere Oscuro (1986), con un Batman sessantenne, fuorilegge e malato di ulcera, ha infatti influenzato prima il Batman di Burton e poi la trilogia batmaniana di Nolan; nel 2005 Rodriguez lo ha voluto come coregista di Sin City (dove gli aveva anche ritagliato il piccolo ruolo di un losco prete, trucidato da Marv/Mickey Rourke) e nel 2014 del sequel Sin City – Una donna per cui uccidere, entrambi mutuati dalle graphic novel della serie Sin City; mentre Zack Snyder ne ha portato al cinema nel 2007 la visione della battaglia delle Termopili disegnata nel volume 300.

«Quando disegno sono in un mondo tutto mio, non ho bisogno di nessuno, ho il totale controllo artistico e stilistico del lavoro, ma evito tutti. Dirigere un film, invece, è un’esperienza di totale collaborazione, dove devi affidare la tua visione nelle mani di decine di persone, anche se alla fine quelli che renderanno vivi davvero i personaggi sono solo gli attori e la capacità di disegnare per loro quello che voglio che facciano mi facilita i rapporti regista/attore», Frank Miller, dopo aver provato nel 2008 la regia in solitaria con The Spirit (adattamento cinematografico del celebre fumetto di Will Eisner) racconta così il suo approccio al cinema, per poi ironizzare sul diverso rapporto che lui, Gaiman e Moore hanno avuto con le versioni cinematografiche delle loro opere, visto che Gaiman ne scrive anche le sceneggiature, mentre Moore ripudia sistematicamente ogni pellicola tratta dai suoi lavori:

«Neil è diventato uno sceneggiatore, io un regista e Alan un critico cinematografico! Scherzi a parte: quando mi avevano chiamato come consulente di Robocop 2 e 3, è stata un’esperienza traumatica. Senza Robert Rodriguez non mi sarei più avvicinato al cinema. 300 di Snyder è un ottimo lavoro e Il Cavaliere Oscuro di Nolan è suggestivo ma, oltre ad aver scelto il titolo del mio fumetto, non ha molto a che fare con me. Forse avrebbero dovuto intitolarlo The Joker, vista la grande performance di Heath Ledger».

Tra i suoi registi di riferimento Miller cita «Stanley Kubrik, Federico Fellini, Fritz Lang, ma anche Frank Capra. Quello da cui però ho imparato tutto nella pratica quotidiana è stato Rodriguez, che per me è come un fratello ritrovato dopo essere stati separati alla nascita: Robert è in grado di seguire ogni passaggio: regia, riprese, effetti speciali, colonna sonora, montaggio, visto che fa tutto lui! Con The Spirit, invece, ho scoperto che non riuscivo a dormire più di un paio d’ore al giorno: quando non giravamo, disegnavo continuamente, ma era bello. Il fatto che Eisner non fosse più vivo ha impedito che passassi tutto il tempo a discutere con lui su ogni passaggio, ma sentivo il suo spirito aleggiare intorno a me in ogni momento».

Nell’Incontro Ravvicinato alla Festa del Cinema Frank Miller parlerà dello stretto rapporto che lega cinema e fumetti e introdurrà il documentario Frank Miller – American Genius di Silenn Thomas, che ripercorre la lunga e straordinaria carriera del cartoonist.

 

Frank Miller- American Genius

Stati Uniti 2021 Regia Silenn Thomas, Documentario, Durata 109’

 

Silenn Thomas, già produttrice dei film 300 e Sin City – Una donna per uccidere e della serie Cursed, tutte opere nate dalle graphic novel e dalle illustrazioni di Frank Miller, debutta qui alla regia in questo documentario che ripercorre la carriera lunga quasi mezzo secolo del leggendario fumettista. Si comincia con i suoi inizi in una cittadina del Vermont fino a New York e Hollywood, dai fallimenti e dalle tendenze autodistruttive fino alla riscoperta di sé, alla celebrità e al successo, analizzando la forte e duratura influenza che Miller ha avuto in diversi ambiti: arte, narrazione, cultura, politica. È l’epico viaggio di un artista americano, e allo stesso tempo un viaggio nei profondi meandri della condizione umana.

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