Il 67mo Taormina Film Fest, diretto da Francesco Alò, Alessandra De Luca e Federico Pontiggia, tiene a battesimo l’anteprima mondiale di A Classic Horror Story, diretto da Roberto De Feo (già nominato ai Nastri d’Argento per il suo primo lungometraggio The Nest) e Paolo Strippoli, esordiente di lusso che aveva già firmato apprezzati cortometraggi. Protagonista assoluta di questo tiratissimo horror dalle venature etnoantropologiche (dal 14 luglio su Netflix) è Matilda Lutz nel ruolo della timida e fragile Elisa, la cui resilienza all’orrore la promuove immediatamente a fulgido esempio del girl power cinematografico italiano.
«Per noi quello della Final Girl è il ruolo più femminista del cinema horror e volevamo dare vita a una Final Girl italiana. Matilda è splendida nel delineare il percorso emotivo del suo personaggio», sottolineano i registi, mentre l’attrice, parlando del set, ricorda che «Roberto curava di più la parte tecnica, mentre Paolo si dedicava di più a noi attori».
«Quando Netflix ha accettato il progetto per me è stato come avere un invito al luna park e
sulle giostre mi piace andarci in compagnia», sostiene De Feo, «di Paolo conoscevo già il
talento e abbiamo gli stessi gusti e passioni».
«Ci siamo formati con l’horror classico italiano e americano degli Anni ’70, ’80 e ’90 –interviene Strippoli – da La Casa di Sam Raimi a Non aprite quella porta di Tobe Hooper,
fino al meta-cinema degli Anni ’90: Scream di Wes Craven è in assoluto il film che ci ha più ispirato, ma anche So cosa hai fatto di Jim Gillespie».
Matilda Lutz, che aveva ipnotizzato Cannes per la sua interpretazione assoluta in Revenge, ha le idee chiarissime sul genere: «Se penso all’horror mi vengono in mente Isabelle Adjani in Possession e Naomi Watts in The Ring, poi naturalmente c’è Anya Taylor- Joy, che è sempre bravissima».
A Classic Horror Story è in competizione per il concorso internazionale di Taormina 67.
La proiezione in programma alle 10:00 del 1° luglio al Palazzo dei Congressi.