Honeymood, nozze pazze a Gerusalemme

Il cinema israeliano arriva a Taormina e lo fa con una piacevolissima (e molto divertente) commedia romantica, Honeymood, scritta e diretta da Talya Live.

Siamo a Gerusalemme. Una coppia di giovani neosposi arriva in una sontuosa suite d’albergo dopo aver festeggiato il loro matrimonio. Invece di rilassarsi godendosi una romantica notte insieme, i due si avventurano in una serie di litigi che presto si sviluppano in un rocambolesco viaggio urbano, che li porta a confrontarsi con amori passati, dubbi repressi e le vite che si sono lasciati alle spalle.

“In ebraico abbiamo un detto che dice che con il matrimonio tutti i problemi di una coppia vengono spazzati via” – ha spiegato la regista Talya Live in conferenza stampa al Taormina Fil Fest – “e infatti gran parte delle commedie romantiche terminano proprio con il matrimonio. Io invece parto da quella “fine” per raccontare un punto di vista opposto”.

Ran Danker e Avigail Harari sono i protagonisti di “Honeymoon”

L’impianto classico del “tutto in una notte”, molto sfruttato soprattutto nel cinema americano, anche sotto forma di vari generi (dai drammatici Fa’ la cosa giusta di Spike Lee, a The Warriors di Walter Hill, alle commedie Tutto in una notte di Landis e Tutto quella notte di Columbus, per citarne alcuni) offre terreno fertile per una storia ricca di intrecci, che nel caso di Honeymood può essere classificabile come una sorta di romanzo di formazione condensato, nel quale emergono riflessioni sulle relazioni e sui comportamenti umani.

Non è un film completamente realistico, ci sono delle metafore dietro che puntano ad indagare quella serie di trattative che si celano all’interno una coppia” spiega ancora la regista, che è anche autrice della sceneggiatura:

“L’idea mi è venuta a partire da una breve storia che scrissi anni fa a Gerusalemme. Inizialmente l’avevo concepita esclusivamente dal punto di vista della sposa, soffermandomi sul suo ‘dare di matto’. In seguito, mi sono dedicata ad un nuovo film, per poi tornare su quel copione, che nel frattempo avevo riscritto dal punto di vista dello sposo. Devo dire che mi identifico in entrambi, anche se il personaggio più simile a me è quello del regista, ex fidanzato di lei”. 

Hooneymood arriva in concorso alla 67esima edizione del Taormina Film Fest dopo essere stato presentato lo scorso anno al BFI London Film Festival e corteggiato dal Tribeca Film Festival di New York, appuntamento poi saltato causa Covid.

Il film, tra l’altro, è frutto di una co-produzione italo-israeliana (i lavori di post produzione, tra cui color correction e montaggio, sono stati eseguiti a Roma da Marica Stocchi), dettaglio che ci fa ben sperare per un’eventuale distribuzione sul nostro territorio.

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