La terra dei figli, l’importanza della memoria in un mondo post-apocalittico

Claudio Cupellini e il cast presentano, Fuori Concorso a Taormina 67, La terra dei figli”, film liberamente tratto dall’omonima graphic novel di Gipi atteso in sala dal 1° luglio distribuito da 01 Distribution.

Una storia ambientata in un mondo post-apocalittico, dominato dalla violenza, nel quale la società è collassata per motivi che rimangono volutamente oscuri. In questo grigio contesto un padre (Paolo Pierobon) e suo figlio di quattordici anni (Leon La Vallèe) vivono insieme su una palafitta in riva a un lago e lottano per sopravvivere in un mondo di veleni e pericoli. In una terra con pochi superstiti, il padre affida a un quaderno i suoi pensieri, ma quelle parole per il figlio sono segni indecifrabili: non sa leggere. Alla morte del genitore, il ragazzo decide di intraprendere un viaggio alla ricerca di qualcuno che possa svelargli il senso di quelle pagine.

Valeria Golino

«Nasco come fan di Gipi, avevo letto tutte le sue graphic novel. ‘La terra dei figli’ mi ha parlato, è un tipo di racconto pregno di qualità, molto vicino a ciò che cerco di raccontare quando faccio film» spiega Cupellini, che dopo l’esperienza di Gomorra – La serie e a distanza di sei anni da Alaska, torna sul grande schermo – «Nell’adattarlo ho cercato di essere prudente e rispettoso, in quanto la materia era già ben definita. Attraverso lunghe chiacchierate con Gipi sono riuscito a trovare una mia voce personale che ha portato a dei tradimenti sì, ma virtuosi, nel pieno rispetto di ciò che esisteva già».

La terra dei figli” è un racconto di formazione

che indaga diverse tematiche interessanti, tra cui il futuro del mondo da lasciare ai posteri e l’importanza della memoria.

«Uno dei temi del film è proprio il ricordo, il tramandare le proprie esperienze, la parola e il linguaggio ai figli» racconta Valeria Golino, presente in conferenza. «Tra l’altro siamo in un momento storico di generale dimenticanza. Non si fa più in tempo a ricordare, a trattenere la memoria, che diventa subito selettiva. C’è da dire che ad alcune persone i ricordi non piacciono, mentre altri ci vivono. È un discorso molto individuale, diverso in base alla natura di ognuno di noi».

«Per me i ricordi e il passato sono fondamentali, una fonte d’ispirazione. Mi aiutano molto in fase di creazione sia per la musica, sia per i film» commenta il giovane protagonista (e rapper, fresco di disco d’oro) Leon La Vallèe, scelto per la sua forte somiglianza fisica con il personaggio del fumetto.

Completano il cast anche Valerio Mastandrea nei panni del Boia (anche se inizialmente doveva interpretare il padre, come spiegato in conferenza) e Maria Roveran, giovane donna sopravvissuta alla fine della civiltà e compagna di viaggio del giovane ragazzo.

Maria Roveran

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