L’effetto causato da Next Door

di Alessia Orsa e Ilaria Denaro *

 

Nella quarta giornata del Taormina film Fest è stato presentato, in gara, Next Door, il film che segna il debutto dell’attore tedesco (di passaporto spagnolo) Daniel Brühl come regista. Con lui e l’attore Peter Kurth nei panni dei due protagonisti, Daniel e Bruno, la pellicola, apprezzata in marzo all’ultima Berlinale, trasmette già dai primi istanti un voluto senso di inquietudine; fin da subito il regista ci pone la domanda: chi è questo personaggio che apre la storia? Cosa fa? Il regista è riuscito in pochi attimi a porre domande al pubblico e a incuriosirlo.

Nelle righe che seguono vi proponiamo il dibattito che la visione del film ha suscitato tra noi, studentesse ventenni catapultate tra le atmosfere e le storie proposte da Next Door.

Ilaria: Il film presenta oltre che una particolare prospettiva della vita del protagonista Daniel, anche un certo riguardo allo sfondo sociale tedesco, caratterizzato oggigiorno da marcate disuguaglianze sociali.

Alessia: La scena più significativa di questo tema, è stata presentata quando Bruno pone a Daniel, un quesito legato al suo orologio sfarzoso: perché lui in quanto attore di fama internazionale, non doni i soldi a qualche ente benefico- così facendo- Bruno, ci fa notare un’immagine costruita di Daniel, dal mondo dello spettacolo

Ilaria: un altro momento nel film in cui vengono esposti divari sociali ed economici è quando Bruno racconta a Daniel come suo padre fu costretto a lasciare casa sua, l’attico in cui ora vive l’attore, perché un ricco imprenditore lo comprò: in fin dei conti, il denaro vince su tutto.

Alessia: Il personaggio Bruno si presenta allo schermo come uno stalker nei confronti di Daniel: all’inizio notiamo che egli è un normale vicino, che casualmente ha sentito le conversazioni di Daniel e sua moglie Clara (l’attrice Aenne Schwar). Con il proseguire della narrazione, notiamo in Bruno una natura quasi ossessiva nei confronti di Daniel. Per quale motivo ha questa fissazione esagerata nei confronti del protagonista?

Ilaria: Può essere dovuta a una forma di invidia nei confronti di Daniel per la sua vita onirica e priva di assilli. Questo ci riporta alle differenze tra i due, che rappresentano anche disparità che ancora oggi persistono tra la Germania Ovest e la Germania Est.

Alessia: Il film mostra più dualismi che vanno ad intrecciarsi tra di loro. Daniel è una persona che lavora in un mondo del tutto costruito artificialmente, che vive di immagini e rappresentazioni, questa realtà si distacca da quella vera e fa cadere quei personaggi (perché è questo che diventano gli attori) in un mondo a sé, in cui al primo posto c’è il bene personale.

Ilaria: Infatti, pian piano queste illusioni vengono svelate nel corso del film, rivelando di pari passo la straordinaria bravura dell’attore/regista Daniel Brühl (già ampiamente mostrata nel capolavoro di Quentin Tarantino “Bastardi senza gloria”); in particolare nella scena di monologo davanti allo specchio, tipica tecnica cinematografica utilizzata in molte altre pellicole, quali “lo sciacallo” di Dan Gilroy con protagonista Jake Gyllenhaal.

Alessia: Il film ci mostra il tema dell’illusione in due prospettive, quella che vede Bruno nei confronti del suo interlocutore e quella di Daniel stesso, difatti il protagonista con il proseguire del film, pian piano fa cadere la sua maschera teatrale, mostrando a sé stesso e al pubblico ciò che è realmente; un normalissimo cittadino, con le stesse ansie e tormenti che accompagnano ogni giorno le “persone comuni”.

Ilaria: in ogni caso, Next Door ha avuto anche delle mancanze: la scenografia è estremamente minimalista, e anche per questo il film può inizialmente apparire banale e monotono allo spettatore. Dovrebbe riguardarlo una seconda volta per capire la sua essenza psicologica fino in fondo. Next Door, film a tratti pesanti, mostra come i due protagonisti di due mondi così diversi, sono alla ricerca di qualcosa che nemmeno loro sanno realmente, l’irraggiungibile.

 

*redattori/e di UniVersoMe. Testata Giornalistica dell’Università di Messina

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