Una Notte bianca nella magia del Taormina Film Fest

di Alessia Orsa e Ilaria Denaro*

Nella notte del 2 Luglio, in occasione della sesta serata del Taormina Film Fest, tra le strade del borgo si è svolta la Notte bianca del cinema, regalando emozioni indimenticabili. Quest’anno oltre a festeggiare il cinema, si è celebrato anche l’orgoglio italiano attraverso lo sport. Il 2020/21 è stato un anno molto duro per gli italiani, costretti a rinunciare a molte delle loro tradizioni e al bisogno di stare insieme. Una situazione che sta lentamente (e finalmente) evolvendosi: ed è in serate come quella di ieri che le strade si riempiono come una volta. Dopo tutto, il calcio è sempre stato un elemento unificante e accomunante per gli italiani. E quale posto migliore per seguire gli azzurri nei quarti di finale se non il suggestivo teatro antico di Taormina? Un’esperienza unica, che in pochi hanno avuto la fortuna di vivere.

E a pochi passi da lì, nella bella sala cinematografica del Centro congressi, contemporaneamente si è potuto viaggiare indietro nel tempo, grazie alla proiezione di Bronte: cronaca di un massacro che i libri di storia non hanno raccontato, diretto nel 1972 da Florestano Vancini, facendo riemergere un pezzo (scomodo) di storia, la repressione della rivolta contadina perpetrata dai garibaldini nel grande centro rurale siciliano nel 1860 durante la spedizione dei Mille. E a seguire, sempre al Palazzo dei Congressi, si è svolta la proiezione del film Penguin Bloom, regia di Glendy Ivin, con un grande cast: Naomi Watts e Andrew Lincoln; tratto dall’omonimo libro di Bradley Trevor e Cameron Bloom, tratto dalla storia vera di una donna che rimase paralizzata in seguito a un incidente, che ritrova luce e serenità grazie a un pulcino di gazza.

Il cinema in realtà è stato presente anche al Teatro Antico, simbolo non solo del borgo, ma del festival stesso: prima della diretta della partita, sul palco è salita Matilda De Angelis, protagonista del film Atlas, regia di Niccolò Castelli, che regala al pubblico il ritratto di come sia possibile sopravvivere al dolore.

E c’è stato spazio, durante l’intervallo della partita del campionato europeo di calcio, per i ringraziamenti alla Croce Rossa Italiana per l’impegno incessante in aiuto ai colpiti dalla Pandemia a una delle associazioni che ha aiutato le tante persone che si sono trovate in gravi difficoltà per via dell’emergenza covid.

Anche al Teatro antico, la conclusione è stata affidata al cinema. È stato proiettato un corto promozionale del 1949, Il rapido del sud, di Fausto Saraceni, prodotto dal centro sperimentale di Cinematografia, che racconta come, alle soglie degli anni ’50 del Novecento, il rapido del Sud consentisse di raggiungere Taormina, passando prima dalla Calabria e mostrando come lo sviluppo delle ferrovie consentisse di rendere più unita l’Italia. Il tutto, con la formula originale di un racconto in prima persona fatto dal treno stesso!

Un fotogramma del cortometraggio Il rapido del Sud, di Fausto Saraceni

Una Notte bianca, insomma, che ha regalato ai taorminesi e ai turisti una serata in cui nell’aria si respirava allegria e voglia di vivere.

* redattrici UVM – Universome

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