Cinema e fumetto, un legame sempre più stretto

Al Taormina Film Fest l'incontro con Simone bianchi e Luca Raffaelli

Simone Bianchi, noto disegnatore di origine pisana, è venuto in visita al Taormina Film Fest come rappresentante illustre di un medium, il fumetto, ormai legato strettamente a quello cinematografico. Ed è proprio di questo legame che si è parlato nell’ incontro con uno dei massimi esperti del settore, Luca Raffaelli.

Uno dei primi argomenti di discussione è stato il legame stretto tra i due media e come il cinema riesca a trasporre le storie che troviamo su carta: una delle caratteristiche più volte menzionate è stata la necessità di un maggiore impegno da parte del lettore più che da parte dello spettatore in sala.

I limiti dei disegni vengono in qualche maniera riempiti dal lettore, donando a detta di Bianchi, maggiore immedesimazione ed interesse, che manca invece nel momento in cui un personaggio come Thanos viene immediatamente mostrato nella sua interezza.

Un altro elemento proposto come vantaggioso per il cinema è stato il concetto di macro-universo narrativo, disorientante per un lettore di fumetti, motivo di discussione ed interesse per il pubblico da sala (che si sposta poi su internet per discutere con gli altri appassionati).

Quest’ultimo inoltre, è stato fatto notare rispondendo ad una domanda, è agevolato da un ritmo di montaggio che oggi in ogni film è accelerato e ha come solo e costante obbiettivo mantenere viva l’attenzione del pubblico.

Si è quindi parlato di come il cinema-fumetto sia evoluto nel tempo per arrivare a quello di oggi, grazie ad autori come Tim Burton e Donner prima di lui, che hanno portato in sala Batman e Superman. Altri lavori citati sono stati quello di Sam Raimi con il suo Spider-man così come i primi film di Iron Man che hanno lanciato il progetto MCU moderno.

Il cinema è stato quindi dipinto come il vincitore di questa ipotetica corsa. A difendere comunque il ruolo del fumetto è stato Simone Bianchi che assieme a Raffaelli ha portato avanti una discussione più intima sul ruolo del fumetto nella sua vita e su quello dei supereroi a cui è, anche lavorativamente, legato: oltre a parlare infatti delle sue opinioni sulle trasposizioni al cinema, su cui si è espresso da autore ed appassionato con un’opinione mista (nominando il già sopra citato Thanos), ha anche parlato della sua esperienza da artista e di come la musica lo aiuti nel processo creativo.

Assieme all’altro ospite si è discusso del processo mentale che porta l’artista ad entrare in una sorta di bolla sensoriale, dentro la quale il mondo esterno non esiste ed in cui l’artista può davvero essere se stesso.

MATTEO MANGANO*
(*redattore di UniVersoMe. Testata Giornalistica dell’Università di Messina)

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