Come diventare critici cinematografici

Di Ilenia Rocca*

Il Palazzo dei Congressi di Taormina ha ospitato, nell’ambito del Taormina Film Festival, un convegno inserito nel terzo workshop internazionale “Il giornalismo che verrà” organizzato da Giorgio Romeo, giornalista del Sicilian Post.

La vicinanza con il festival di Taormina è stata un’occasione per un panel su cinema, giornalismo e critica cinematografica. Al centro del dibattito, quali prospettive può avere la professione del critico e del giornalista nella società odierna, e il modo in cui devono approcciarsi i giovani a queste professioni.

Giorgio Romeo ne ha parlato con gli organizzatori del festival e con una giovane critica cinematografica, Ornella Sgroi, che scrive per il Corriere della Sera, ospite dell’evento.

Un’occasione per fare il punto sulle problematiche e le difficoltà per chi vuole intraprendere questa appassionante carriera.

Primo fra tutti, i bassi livelli di salario. Molti editori reclutano nuove leve a titolo gratuito, perdendo di conseguenza forza di controllo su ciò che si pubblica. La mancanza di un corrispettivo adeguato pone soprattutto un problema in relazione alle competenze; questo tipo di questione investe sia il giornalismo sia la critica.

Federico Pontiggia (uno dei direttori del Taormina Film Fest) ha sottolineato che la critica non può essere un hobby, ovviamente il critico parte da una propria passione, ma nel momento in cui viene retribuito sta svolgendo una professione e una professione avrà il suo culmine in una competenza. Se il critico è invogliato a lavorare attraverso una paga adeguata, sarà maggiormente stimolato a specializzarsi e ad acquisire competenze, altrimenti può divenire preda di altri poteri ed essere debole. Non si può pensare di pagare pochi spiccioli un articolo su un film i cui costi di produzione sono esorbitanti. Vi deve essere un minimo di proporzione tra una recensione e il suo oggetto

Quindi la professione è competenza. Se vi è un corrispettivo non sarà legittimato chiunque a fare critica, argine a un altro fenomeno emerso nel corso dell’incontro: quello dell’opinionismo dilagante da parte di chiunque.

Tra gli altri spunti, il futuro della carta stampata: gli spiragli per il futuro appaiono limitati, hanno la meglio le testate multimediali.

Anche se – è stato sottolineato – il web invade di contenuti il sistema dell’informazione, spesso redatti da esperti improvvisati. Controverso anche il ruolo degli influencers, che legittimati da like e followers, tendono ad acquisire il ruolo di tuttologi.

Al centro dell’incontro anche i consigli da dare ad un giovane che si avventura nel faticoso e appassionante mestiere del giornalista oggi.

 

*studente della facoltà di Giornalismo dell’Università di Messina.

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