Ginevra Chiechio e Federico Capitoni ci parlano del contatto

L’evento di oggi verte sull’incontro tra l’autore del libro Toccare, Federico Capitoni e la ventitreenne Ginevra Chiechio, autrice del logo del festival, ammirato in tutta la città tra questi giorni. Il fotogramma scelto è il celebre bacio tra i due protagonisti del film Da qui all’eternità circondato da colori caldi che ricordano il contatto e la passione e possono essere ricollegati al suggestivo panorama estivo del borgo di Taormina

Contatto è infatti stato il concetto cardine sviscerato da Capitoni, che introduce l’argomento da un punto di vista filosofico e soprattutto sensoriale: richiamando la figura del musicista ricorda di come la musica sia veicolata spesso attraverso un’esperienza corporea totale, e come il nostro corpo reagisca a essa con piccoli movimenti istintivi o col rimbombo del torace.

L’autore del saggio si sposta poi su argomenti strettamente filosofici legati sempre al concetto di “tatto” come esperienza indispensabile all’uomo: ricorda infatti come molti studiosi del pensiero ritenessero il tatto come un senso terziario e dimenticabile: il tatto così come l’olfatto può riportarci alla parte più concreta di noi stessi. Il corpo sporco e sudato perde contro la perfezione del pensiero e della mente, o almeno era così fino a tempo fa, oggi Capitoni ci tiene a ridare un ruolo potente al tatto accanto agli altri sensi: “toccare con mano”, fa l’esempio, è un modo di dire comune ma anche la prova schiacciante di come il tatto sia per noi vero veicolo della verità oggettiva del mondo intorno a noi.

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